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Salute

Caschi refrigeranti contro la caduta dei capelli durante la chemioterapia: la Regione stanzia 500mila euro per l'acquisto

Approvata la delibera: a gestire l'acquisto e la distribuzione dei dispositivi nei "centri ad alto volume per chirurgia mammaria" sarà la Asl Bari

Sarà la Asl di Bari a gestire l'acquisto e la distribuzione dei caschi refrigeranti per contrastare la caduta dei capelli nei cicli di chemioterapia per i quali la Regione Puglia, con apposita delibera, ha stanziato la somma di 500mila euro.
 
“Dopo l’approvazione della delibera con gli indirizzi operativi - afferma l'assessora al Welfare, Rosa Barone - ho chiesto un incontro alla Asl di Bari per poterci confrontare sulle modalità organizzative e partire il prima possibile”. 

“La Asl Bari farà da raccordo - continua  l’assessora al Welfare - iniziando con la distribuzione dei caschi e dei dispositivi refrigeranti nei centri ad alto volume per chirurgia mammaria,  che risultano totalmente privi di questi strumenti, fornendo una dotazione minima di un dispositivo refrigerante e due caschi per servizio. Recenti studi scientifici hanno dimostrato che il sistema di raffreddamento per il cuoio capelluto utilizzato durante il trattamento chemioterapico consente di limitare e ridurre drasticamente la caduta dei capelli, apportando un concreto beneficio alle pazienti.  Le maggiori evidenze di efficacia sono nel trattamento del tumore della mammella per pazienti che effettuano chemioterapia preoperatoria o postoperatoria con regimi contenenti antracicline e taxani”.

Il sistema di raffreddamento, nella sua versione completa e operativa, deve essere costituito da un dispositivo refrigerante e da cuffie/casco monouso che sono ad uso esclusivo nominale della paziente e non riutilizzabili. Il dispositivo refrigerante non ha alcuna funzione laddove non completo di calotte o caschi, così come questi ultimi risultano essere inutilizzabili laddove manchi il dispositivo refrigerante. In media i costi si aggirano, per il singolo dispositivo refrigerante, intorno ai 18.000 euro, mentre il costo del Kit di 50 calotte ha un costo di circa  21.000 euro. I dispositivi permettono l’utilizzo di una paziente per volta e il numero di pazienti giornaliere da trattare in quel setting dipende dalla capacità organizzativa della struttura in cui esso viene utilizzato. Ai fini del buon utilizzo dello stesso devono essere rispettate le modalità del manuale d’uso che prevedono l’impegno di una unità infermieristica già formata.

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