Carcinoma mammario, la Regione approva test genomici per scoprirli in stadio precoce
La Giunta ha dato l'ok perché siano realizzati nelle strutture del servizio sanitario regionale. Un aiuto che potrebbe comportare una riduzione dal 50 al 75% del ricorso alla chemioterapia
Test genomici ormonoresponsivi per la ricerca del carcinoma mammario in stadio precoce. La Giunta regionale ne ha approvato oggi l'esecuzione nelle strutture del servizio sanitario regionale. Si tratta di strumenti che hanno la capacità di identificare pazienti alle quali non è possibile assicurare un significativo beneficio con l'utilizzo della chemioterapia adiuvante, e quindi supportano il clinico e la paziente nell'obiettivo di evitare l'esposizione agli effetti tossici dei chemioterapici durante e dopo il trattamento.
L'utilizzo di questi test come supporto alla scelta terapeutica in casi selezionati potrebbe comportare una riduzione dal 50 al 75% del ricorso alla chemioterapia adiuvante, riducendo i relativi costi sociali e gestionali. Con il Decreto delle scorso 18 maggio è stato assegnato alla Regione Puglia un finanziamento pari ad 1.195.591 euro.
La Giunta regionale ha preso dunque atto, delle indicazioni operative relative all’esecuzione dei test genomici nel tumore mammario trasmesse dal dott. Giammarco Surico, Coordinatore della Rete Oncologica Pugliese (ROP). Inoltre è stato infine individuato l’IRCCS “Giovanni Paolo II”, quale Istituto per l’esecuzione della procedura di evidenza pubblica a valenza regionale per l’acquisizione dei test.
