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"Affaire Tradeco": Aria Fresca esprime riserve sulla sentenza del Tar

Una parte della minoranza consiliare scrive a proposito della sentenza del Tar sulla bocciatura del ricorso a carico di Tradeco. "Ci sono aspetti non risolti con la sentenza, quali?"

Il movimento “Aria Fresca” scrive a proposito di “affaire Tradeco”: il Tar ha bocciato il ricorso dell’azienda responsabile da ormai vent’anni dello smaltimento dei rifiuti ad Altamura, ma “il dispositivo della sentenza non è chiaro”. 

 
LE PREMESSE “Depositato oggi il dispositivo della sentenza del Tar in merito al ricorso della Tradeco che aveva impugnata la c.d. minigara, la procedura negoziata per l'affidamento del servizio rifiuti per un anno. Come abbiamo scritto in più occasioni nelle note diffuse nei mesi scorsi  tale procedura negoziata si è presentata come il "male minore", date le condizioni in cui siamo e che ci sono imposte dalla sconcertante e scandalosa impreparazione dell'amministrazione comunale alla scadenza (febbraio 2012) del contratto decennale che ha legato il Comune alla Tradeco. Vale la pena sottolineare che da tale scadenza sono ormai trascorsi oltre cinque mesi, durante i quali è stato assicurato il servizio con ordinanze che hanno prorogato di fatto il servizio alle medesime condizioni (organizzative ed economiche) degli ultimi dieci anni. In attesa del deposito della sentenza con le motivazioni, da quanto leggiamo dal dispositivo, cioè le conclusioni a cui sono arrivati i Giudici del Tar, il ricorso della ditta è stato respinto, ma la sua formulazione non risulta chiara, soprattutto perché dispone un’ulteriore attività istruttoria (ma il giudizio non si è chiuso? su cosa verterà tale istruttoria e con quale finalità?) e fissa un’ulteriore udienza, addirittura al 20 marzo 2013, per un’ulteriore trattazione (su cosa? ci sono dunque aspetti della controversia non risolti con la sentenza? quali sono?)”.
 
IL PROBLEMA “se la bocciatura del ricorso Tradeco dovesse essere piena (non limitata ad una questione di puro principio, ma che investe anche la questione dei costi fissati con la “garetta” contestati dalla ditta) e dovesse essere confermata poi dal Consiglio di Stato (diamo per scontato l’appello della Tradeco), allora confermiamo il giudizio che abbiamo avanzato in questi mesi. Si tratta del “male minore”, ripetiamo, date le condizioni, in quanto almeno potrà essere assicurato per un anno l’irrinunciabile servizio rifiuti ad un costo più contenuto di quello sopportato dal Comune a causa del contratto capestro sottoscritto nel 2002 (circa 800mila euro in meno all’anno).
 
LE CONCLUSIONI Come andiamo ripetendo da tempo  sono trascorsi oltre 6 mesi dall’adozione della deliberazione consiliare con gli indirizzi per il nuovo appalto  sono trascorsi oltre 5 mesi dalla scadenza del contratto decennale e non c'è ancora traccia degli atti per tale gara.
 
 
 
 
 
 
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