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Domenica, 28 Aprile 2024
Comunali Bari 2024

Bari e la 'tempesta perfetta' verso le elezioni: dall'inchiesta clan e politica all'ispezione antimafia, lo scenario

Gli arresti dell'operazione 'Codice Interno', lo scontro politico sulla commissione incaricata di valutare l'ipotesi di scioglimento del Comune, la campagna elettorale, le Amministrative alle porte: cosa è accaduto nell'ultimo mese in città e la situazione nei due schieramenti

Dai 130 arresti dell'operazione 'Codice Interno' all'ispezione antimafia disposta dal ministro dell'Interno per valutare l'eventuale ipotesi di scioglimento del Comune. A meno di tre mesi dalle Amministrative di giugno, la città di Bari è nella bufera. Se l'inchiesta della Dda, che ha portato all'arresto di una consigliera comunale e all'amministrazione giudiziaria per Amtab, ha riacceso i riflettori sulle capacità (e sui rischi) di infiltrazione da parte della criminalità, la decisione del governo di nominare una commissione che indaghi su possibili "condizionamenti mafiosi" nel Comune di Bari, ha infiammato lo scontro politico. Un provvedimento arrivato, di fatto, in piena campagna elettorale, a ridosso dell'appuntamento con il voto dell'8 e 9 giugno. 

L'inchiesta 'Codice interno' e i 130 arresti

26 febbraio. L'inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e condotta dalla polizia, porta all'arresto di 130 persone. Tra le accuse, quelle di associazione di tipo mafioso e scambio elettorale politico-mafioso. L'operazione colpisce il clan Parisi-Palermiti, ma tra gli arrestati figurano anche la consigliera comunale Maria Carmen Lorusso e il marito Giacomo Olivieri, avvocato ed ex consigliere regionale, accusati di essersi rivolti ad esponenti della criminalità per ottenere voti utili all'elezione in Consiglio di Lorusso (eletta nel centrodestra, poi passata al centrosinistra) in occasione delle Comunali del 2019. Ma l'inchiesta mette anche in luce le pressioni esercitate dal clan per ottenere alcune assunzioni in Amtab, la municipalizzata del trasporto pubblico urbano, che viene posta in amministrazione giudiziaria. Un'indagine dagli esiti importanti, che scuote la città e irrompe inevitabilmente nel dibattito politico. Dal centrodestra si moltiplicano le richieste di "fare chiarezza" (una delegazione di parlamentari si reca in quei giorni dallo stesso ministro Piantedosi), il centrosinistra (in cui in quel momento, si discute delle modalità delle primarie che dovranno portare alla scelta del candidato sindaco tra Michele Laforgia e Vito Leccese) difende l'operato dell'amministrazione e del sindaco Decaro. 

L'ok all'ispezione antimafia: le reazioni e lo scontro politico

Mentre nel centrosinistra si raggiunge l'accordo per le primarie, e nel centrodestra non si conosce ancora il nome del candidato, si arriva al 19 marzo. Con la decisione del ministro Piantedosi, anticipata al sindaco Decaro, di procedere all'invio di una commissione prefettizia che dovrà valutare l'eventuale sussistenza di elementi per lo scioglimento del Comune "per condizionamenti mafiosi". Un iter dai passaggi ben definiti, ma i cui tempi - è il dubbio - potrebbero risentire della partita politica in corso. "Un atto di guerra alla città" per il sindaco Decaro, che ieri in una conferenza stampa fiume ha ricordato l'impegno portato avanti, in prima persona, per denunciare i clan, richiamando anche le parole del procuratore, Roberto Rossi, sulla capacità dell'amministrazione comunale "di rispondere in questi anni alla criminalità organizzata". Il Pd e il centrosinistra, anche a livello nazionale, fanno quadrato intorno al sindaco, accusando il centrodestra di voler utilizzare in modo strumentale l'ispezione, per ottenere un vantaggio in vista delle prossime elezioni. "Se qualcuno immagina di inventarsi elementi che portino allo scioglimento del Comune di Bari si sbaglia di grosso: non riusciranno, attraverso questa strada, a cambiare l'esito delle elezioni che si svolgeranno l’8 e il 9 giugno", avverte Emiliano. "La Commissione un atto dovuto", si difende il centrodestra. "Siamo contro la mafia non contro gli amministratori", risponde il ministro Piantedosi a Decaro. Intanto, per sabato prossimo, è stata indetta una manifestazione a sostegno del sindaco Decaro.

La situazione a meno di tre mesi dal voto: nel centrosinistra

Mentre il dibattito politico è monopolizzato dallo scontro sull'ispezione antimafia, qual è intanto la situazione dei due schieramenti in vista del voto? Il centrosinistra, dopo un lungo e a tratti teso confronto interno, ha raggiunto l'accordo sulle primarie, che si terranno il 7 aprile. Da una parte c'è Michele Laforgia, avvocato penalista, fino a prima della discesa in campo presidente dell'associazione La Giusta Causa, da anni attiva nel dibattito politico e culturale cittadino. A sostenere Laforgia, il Movimento 5 Stelle e altri partiti e associazioni (tra cui Sinistra italiana, Socialisti, +Europa) riuniti nella 'Convenzione per Bari'. Dall'altra c'è Vito Leccese, candidato indicato dal Pd, attuale capo di gabinetto del sindaco Decaro (in passato al Comune anche con Emiliano, ed ex parlamentare dei Verdi). Con lui anche le civiche Con, Sud al centro, Popolari, Senso civico. Stabilita la data, al momento non sono state ancora rese note le modalità del voto. E Decaro? Tramontata definitivamente nelle scorse settimane la possibilità di un terzo mandato, che pure il primo cittadino e presidente Anci aveva sempre auspicato, l'ipotesi sembra essere quella di una candidatura alle Europee. "Fino a qualche giorno fa era molto probabile - ha detto ieri Decaro incalzato in proposito, intervenendo alla trasmissione di La7 8 e Mezzo - oggi ho in testa solo la difesa della mia città. Lo valuterò nei prossimi giorni" Intanto, il Pd pugliese ha per il momento rinviato l'assemblea convocata per sabato prossimo, per lasciare spazio alla manifestazione organizzata in supporto del sindaco.

La situazione a meno di tre mesi dal voto: nel centrodestra

Il centrodestra, al momento, non ha ancora ufficializzato il proprio candidato sindaco. Nonostante le passate dichiarazioni su un annuncio che si sarebbe detto imminente, e gli incontri delle ultime settimane a Roma, attualmente il nome non c'è ancora. Tra i possibili candidati di cui si è parlato con maggiore insistenza, c'è Fabio Romito, consigliere regionale della Lega, in un eventuale ticket con Filippo Melchiorre, senatore di Fratelli d'Italia. Ipotesi al momento rimaste tali, così come non ci sono conferme su un'altra possibile candidatura emersa nelle scorse settimane: quella del magistrato Stefano Dambruoso. Che il centrodestra voglia attendere il risultato delle primarie del centrosinistra per sciogliere le riserve?


 
 

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