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Cronaca

Torna l'alga tossica sulla costa barese: ecco le zone più a rischio

Le concentrazioni più alte sono state rilevate dall'Arpa nella zona a nord di Bari, tra Giovinazzo e Santo Spirito. Ma i primi malori tra i bagnanti sono stati stati segnalati anche nella zona di Torre Quetta

Prima le giornate di caldo intenso, poi il vento di maestrale: le condizioni meteo favorevoli per far esplodere, puntuale come accade ormai da qualche anno, il fenomeno dell'alga tossica. L'Ostreopsis Ovata, infatti, prolifera in acque calme e in presenza di alte temperature, ma sprigiona la sua carica tossica con le mareggiate, che favoriscono la formazione di aerosol marino, che  contribuisce a diffondere la tossina nell’aria.

Le analisi delle acque relative alla seconda metà di giugno, pubblicate ieri sul sito dell'Arpa, hanno messo in evidenza una concentrazione di 'Ostreopsis Ovata' superiore alla norma in diversi punti della costa barese.

In particolare, la situazione risulta più critica nella zona a nord, tra Giovinazzo e Santo Spirito (dove i punti di rilevazione dell'Arpa sono rispettivamente nei pressi dell'Hotel Riva del Sole e del Lido Lucciola). Ma una 'modesta' concentrazione di alga tossica è stata rilevata anche lungo la costa a sud, nella zona del lido Il Trullo e a Torre Quetta, dove molti bagnanti avrebbero già accusato i primi malori.

I DISTURBI - La tossina contenuta nell'Ostreopsis Ovata si sprigiona con le mareggiate e può provocare nell'uomo disturbi quali riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre alta, dermatiti, congiuntiviti. L'intossicazione può avvenire attraverso il contatto diretto con l'alga, ma soprattutto per inalazione. I sintomi solitamente regrediscono spontaneamente nel giro di 24 ore al massimo; in caso contrario è opportuno consultare il proprio medico.

I CONSIGLI DELL'ARPA  - Al momento la situazione non è tale da richiedere un divieto di balneazione. Tuttavia ci sono dei consigli da rispettare per evitare i disturbi. Il primo è quello di evitare il prolungato stazionamento nelle zone a rischio (coste rocciose in particolare), soprattutto nei giorni di maestrale. In secondo luogo, è bene evitare di fare il bagno nelle acque in cui si registra un'elevata concentrazione di Ostreopsis Ovata. Il terzo consiglio è di carattere alimentare: andrebbe evitato il consumo di frutti di mare crudi, e in particolare di ricci, che a causa della loro struttura potrebbero potenzialmente accumulare la tossina.

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