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Cronaca

Arrestato per rapina, ma è un errore: il cellulare lo scagiona

La vittima lo aveva riconosciuto in una foto pubblicata su un giornale, e la sua testimonianza aveva fatto scattare l'accusa. Ma dalle verifiche sul segnale del suo telefonino è emerso che quel giorno si trovava ad almeno 10 chilometri dal luogo della rapina

Tutto era partito da una foto segnaletica pubblicata su un giornale online: un ragazzo di 21 era stato arrestato  per una rapina compiuta a Molfetta. La foto era capitata sotto gli occhi di un 32enne residente a Ceglie del Campo, anch'egli rimasto vittima di una rapina nel garage di casa sua, pochi mesi prima. E nel volto pubblicato sul quel giornale al 32enne era sembrato di riconoscere anche il suo aggressore. Così il 20enne, già in carcere per la rapina di Molfetta, era stato incolpato anche dell'episodio di Ceglie del Campo.

Le successive indagini, però, lo hanno scagionato. Decisiva è stata in particolar modo la verifica sul segnale del suo telefonino, dalla quale è emerso che all'ora della rapina in via Quaranta a Ceglie il 21enne si trovava in realtà in un altro posto, ad almeno 10 chilometri di distanza. "Circostanza incompatibile - scrive il pm nella richiesta di revoca dell'arresto e di archiviazione del procedimento immediatamente accolta dal gip - con la commissione del fatto". Il giovane è stato quindi prosciolto dall'accusa, anche se resta in carcere per l'altra rapina commessa Molfetta.

 

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