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Cronaca

Infiltrazioni criminali nel settore turistico romagnolo: arresti e perquisizioni in tutta Italia, sequestri per 200mila di euro

L'operazione 'Paper Moon 2' ha visto impegnati gli agenti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini, con i colleghi di Avellino, Bari, Caserta, Forlì-Cesena, Milano e Napoli. Tra i reati, associazione a delinquere, estorsione, usura, favoreggiamento della prostituzione

Blitz all'alba in Puglia - oltre che ad Campania e Lombardia - da parte della Guardia di Finanza, per bloccare l'infiltrazione della criminalità nel settore turistico della riviera romagnola. L'operazione 'Paper Moon 2', ha visto coinvolti gli agenti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini, con i colleghi di Avellino, Bari, Caserta, Forlì-Cesena, Milano e Napoli, che hanno eseguito sei misure cautelari personali - di cui 2 in carcere ed 1 ai domiciliari.

Nel contempo le Fiamme Gialle hanno eseguito un decreto con il quale lo stesso G.I.P. ha ordinato il sequestro preventivo, nelle province di Rimini e Bari, per un valore complessivo di 213 mila euro delle quote sociali e dei beni aziendali di una società e di una ditta individuale, fittiziamente intestate a prestanomi, operanti nella provincia di Rimini nel settore turistico ricettivo.

Le indagini

Le investigazioni svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Rimini hanno permesso di far emergere l’esistenza di un gruppo di persone stabilmente stanziato nella provincia riminese, composto da soggetti di origine campana, che dall’anno 2015 hanno gestito in forma occulta un hotel ed un bar sul lungomare di Rimini. Le indagini, hanno inoltre permesso di acquisire elementi in ordine a reati di usura ed abusiva attività finanziaria commessi nei confronti di imprenditori romagnoli con tassi dal 60% al 99%. Non meno significativa la circostanza che i correi, per abbassare i costi di esercizio di gestione di un locale pubblico sulla spiaggia, si sono resi responsabili del reato di furto attraverso il metodo del “magnete”. Le indagini hanno reso possibile documentare le fasi evolutive del gruppo, che in breve tempo, è riuscito a infiltrarsi nell’economia legale della Romagna, controllando diverse attività economiche; commettere estorsioni evocando la loro appartenenza alla camorra; intestare a terzi ingenti patrimoni e attività commerciali. In particolare, è emerso che gli indagati, nonostante un’apparente situazione reddituale insufficiente a soddisfare i fabbisogni primari, in realtà manifestavano un’elevata disponibilità economica, derivante – come chiarito dalle intercettazioni telefoniche e ambientali – dalla loro partecipazione occulta in numerose società operanti nel lucroso settore turistico ricettivo, intestate a prestanome, nonché dai reati di abusiva attività finanziaria, usura ed estorsione commessi.

I reati contestati sono associazione a delinquere, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, usura, abusiva attività finanziaria, furto aggravato, detenzione abusiva di armi, favoreggiamento della prostituzione, simulazione di reato, falso ideologico del
privato in atto pubblico e truffa. In corso anche 13 perquisizioni domiciliari e presso sedi di società. Maggiori dettagli saranno riferiti nella mattinata durante una conferenza stampa. 

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