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Cronaca

Debiti con il fisco e bancarotta fraudolenta, scattano misure cautelari per quattro imprenditori attivi nel commercio di energia elettrica

L'operazione della Guardia di Finanza nel Barese: ai domiciliari l'amministratore di fatto della società, interdizione di un anno per i tre amministratori di diritto

Sono accusati del reato di bancarotta fraudolenta della loro società operante nel settore del commercio di energia elettrica quattro imprenditori colpiti questa mattina da un'ordinanza di misure cautelari eseguita dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari. L’amministratore di fatto della società è stato posto agli arresti domiciliari, mentre nei confronti dei tre amministratori di diritto pro tempore è stata applicata la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche o imprese per la durata di un anno.

L'evasione dell'Iva e la società 'cartiera'

L’attività di indagine è nata da una verifica fiscale condotta nel 2019 dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari nei confronti di una società a responsabilità limitata, già con sede a Modugno, operante nel settore del commercio di energia elettrica. Nel corso dell’attività ispettiva i finanzieri hanno "accertato il coinvolgimento dell’impresa verificata in una complessa frode in materia di IVA inerente alla fornitura di energia elettrica da parte di una società di diritto elvetico. In particolare, è stata appurata l’interposizione fittizia, tra le due società contraenti, di un terzo soggetto economico, con sede in Bari, risultato essere una mera società cartiera. I successivi approfondimenti investigativi hanno permesso di accertare che, al fine di eludere il versamento dell’IVA, la società svizzera ha ceduto l’energia elettrica solo formalmente all’impresa “cartiera” barese, ma - di fatto - direttamente alla s.r.l. oggetto della verifica fiscale, la quale ha successivamente commercializzato tale energia all’ingrosso e al dettaglio. I pertinenti accertamenti hanno evidenziato che la “cartiera” barese ha emesso, nel periodo 2014-2015, fatture per operazioni soggettivamente inesistenti per oltre 74 milioni di euro nei confronti della società verificata con sede a Modugno, con la conseguente evasione dell’I.V.A. pari a oltre 15 milioni di euro". In seguito agli illeciti tributari accertati, lo scorso 23 luglio, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal locale Tribunale, hanno sottoposto a sequestro beni e disponibilità finanziarie della società coinvolte nella frode fiscale e degli amministratori, tra i quali gioielli, fabbricati e terreni ubicati a Roma ed in provincia di Bari, per un controvalore di circa 15 milioni di euro, pari all’imposta evasa. 

I debiti tributari e la bancarotta della società 'cartiera'

A seguito dei riscontri documentali eseguiti è stato, inoltre, riscontrato che la società “cartiera” ha omesso di presentare le prescritte dichiarazioni, ai fini dell’I.V.A. e dell’I.RE.S., per gli anni d’imposta 2014 e 2015, maturando debiti tributari per oltre 20 milioni di euro.  Inoltre, gli amministratori di fatto e di diritto della società cartiera barese sono risultati responsabili, in concorso tra loro, del reato di bancarotta fraudolenta derivante dagli ingentissimi debiti tributari maturati, dall’accertata distrazione di risorse finanziarie per oltre 2,3 milioni di euro e dall’occultamento delle scritture contabili. Il competente G.I.P. del Tribunale di Bari ha, quindi, emesso a carico dei 4 imprenditori - amministratori di fatto e di diritto della “cartiera” barese - un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali degli arresti domiciliari, nei confronti di un imprenditore residente a Modugno, e di natura interdittiva nei confronti dei tre amministratori di diritto pro tempore.

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