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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Bitonto

Confiscati beni a Bitonto: sigilli a patrimonio da venti milioni di euro

Il provvedimento di confisca eseguito a carico del 54enne Giovanni Cipriani: nel corso delle indagini, che hanno ricostruito la "carriera criminale" del soggetto, è stata rilevata "l'illecita provenienza dell'enorme ricchezza" nelle disponibilità dell'uomo

Scatta la confisca per il patrimonio del 54enne bitontino Giovanni Cipriani. Al termine di un lungo iter processuale, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione a un decreto di confisca emesso dalla III Sezione del Tribunale di Bari a carico dell'uomo, "gravato da precedenti - anche di natura associativa - per ricettazione in concorso, appropriazione indebita, estorsione e porto abusivo di armi".

Il sequestro anticipato - operato tra il 2019 ed il 2020 su richiesta della Procura della Repubblica di Bari - Direzione Distrettuale Antimafia nell’ambito della strategica normativa delle misure di prevenzione - aveva permesso di sottrarre alla disponibilità del proposto e dei suoi più stretti familiari, un patrimonio mobiliare e, soprattutto, immobiliare stimato in oltre 20 milioni di Euro.

"Attraverso la creazione di una società operante nel settore delle costruzioni e mediante fittizie intestazioni - spiegano gli investigatori - il 54enne era riuscito a realizzare circa cento unità immobiliari, metà delle quali ancora in fase di costruzione al momento dell’intervenuto sequestro".

L’odierno provvedimento, emesso dalla III Sezione Penale in funzione di Tribunale della prevenzione di Bari, accoglie l’originaria proposta della DDA della Procura della Repubblica di Bari, formulata sulla base degli accertamenti patrimoniali eseguiti dalla Sezione specializzata del Reparto Operativo di Bari. 

In particolare, analizzando i movimenti contabili e disponibilità finanziarie accumulate in oltre trenta anni dal 54enne, i militari dell’Arma "hanno ricostruito non solo la carriera criminale del proposto, ma anche gli introiti dell’intero nucleo familiare, ponendo al vaglio dell’Autorità Giudiziaria un corposo quadro indiziario, oggi tramutatosi in provvedimento di confisca, che testimoniava l’illecita provenienza dell’enorme ricchezza nella disponibilità del 54enne".

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