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Cronaca

Abbandonata dai genitori viveva come un cane, il pm chiede archiviazione

La bambina fu trovata un anno e mezzo fa in un appartamento del rione Carrassi, dove viveva nella sporcizia mangiando da una ciotola e dormendo nell'armadio insieme al suo cagnolino. Oggi ha nove anni ma non sa ancora parlare, e senza la sua denuncia l'inchiesta non può proseguire

L'impotenza della giustizia di fronte ad una tragedia personale. Il pm Angela Morea ha chiesto l'archiviazione per il caso della bambina costretta a vivere come un cane, la cui drammatica situazione fu scoperta un anno e mezzo fa. A riportare la notizia è l'edizione locale di Repubblica.

A far scoprire il caso furono gli stessi genitori della bambina, un 57enne invalido civile e senza reddito e una 46enne con problemi psichici e una piccola pensione. Preoccupati perché non riuscivano a trovare la bambina e temendo che fosse scappata di casa, i genitori allertarono polizia e carabinieri.

Dopo poche ore di ricerche la bambina fu trovata nascosta in un'armadio della sua abitazione, insieme al suo cagnolino, circondata da escrementi e sporcizia. Si scoprì così che la bimba, che allora aveva otto anni, viveva alla stregua del suo cagnolino, abbaiando anzichè parlare e mangiando da una ciotola posata per terra.

La piccola fu affidata ai servizi sociali. Oggi vive in una casa famiglia e va a scuola, ma non sa ancora parlare. Ma per mettere sotto inchiesta i suoi genitori per abbandono di minore sarebbe necessaria la sua testimonianza, in cui la bimba racconti le privazioni e le eventuali violenze subite. Nell'impossibilità di ottenere queste dichiarazioni, il pm Angela Morea si è vista costretta a chiedere l'archiviazionel del caso.

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