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Cronaca

Segregata in casa e violentata, 23enne denuncia: arrestato l'ex

In manette anche una complice. La ragazza è riuscita a chiedere aiuto durante un ricovero in ospedale per una minaccia d'aborto: per cinque mesi sarebbe stata trattenuta contro la sua volontà da due, che le impedivano di avere contatti con l'esterno e con i suoi familiari

Segregata in casa per 5 mesi, senza poter sentire nessuno, neppure i suoi familiari. Costretta anche ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà. Così la convivenza con quell'uomo di 13 anni più grande di cui si era innamorata, si era trasformata in un inferno per una 23enne.

Nei mesi della sua 'prigionia' la giovane è rimasta anche incinta, ed è stato proprio durante il suo ricovero in ospedale per una minaccia d'aborto, a febbraio scorso, che è riuscita a trovare il coraggio di raccontare tutto ad un medico.

La sua denuncia ha fatto scattare le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura di Bari, e nei giorni scorsi il suo presunto aguzzino, un 36enne pluripregiudicato di Cassano, e una complice che viveva con la coppia, uan 40enne, sono stati arrestati con l'accusa di sequestro di persona in concorso. Interrogato dal gip, il 36enne ha respinto le accuse, riferendo di non aver mai costretto la sua ragazza a restare chiusa in casa, ed ha spiegato che la 23enne viveva volontariamente in quella condizione. La presunta complice, incensurata e agli arresti domiciliari, sarà interrogata domattina. Secondo il racconto della ragazza, avrebbe aiutato l'uomo ad evitare che lei fuggisse.

I fatti risalgono al periodo compreso tra settembre 2013 e febbraio 2014, quando la 23enne, dopo una breve interruzione della relazione con il 36enne - che la famiglia di lei non approvava -  aveva deciso di lasciare la casa dei genitori per andare a vivere con l'uomo.

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