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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Madonnella / Lungomare Nazario Sauro

Cristiani in Medio Oriente, Bari crocevia del dialogo. Gentiloni: "Stop a egoismi"

Si è conclusa, alla presenza del ministro degli Esteri, la due giorni promossa dalla Comunità di Sant'Egidio e dall'Arcidiocesi di Bari-Bitonto che ha visto confrontarsi esponenti religiosi e diplomatici

Un' Europa "malata di egoismo, ignavia e indifferenza" di fronte al dramma dei cristiani nel martoriato Medio Oriente dove la minaccia di una loro estinzione è sempre più incombente: anche il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni è intervenuto alla due giorni internazionale per fare il punto su presente e futuro delle popolazioni di fede cristiana nelle tormentate regioni del Mediterraneo orientale, scosse dall'avanzata di Daesh e dalle divisioni religiose.

L'appuntamento, nei saloni del palazzo della Provincia, è stato organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio e dall'Arcidiocesi di Bari-Bitonto e ha visto la partecipazione di numerosi esponenti delle diverse confessioni cristiane d'occidente e oriente, patriarchi e vescovi. Agli incontri hanno preso parte anche diversi rappresentanti diplomatici dei più importanti attori internazionali, dalla Russia, alla Francia, dal Regno Unito agli Stati Uniti, coinvolti in prima linea, assieme a quelli locali, nell'arduo compito di fermare i massacri perpetrati dallo Stato Islamico in Siria e Iraq contro 'infedeli' e minoranze. 

Popolazioni in fuga, alla ricerca della salvezza, ad incrementare il flusso dei migranti verso occidente, i cui contorni sono ormai definiti come emergenza politica e umanitaria: "Serve una mobilitazione delle coscienze e tra Paesi - ha aggiunto Gentiloni - attraverso cooperazione e aiuti. L'egoismo va combattuto politicamente. Alcuni territori in precedenza cristiani in Iraq e Siria, a causa del terrorismo sono scomparsi. Man mano che ne viene recuperato il controllo, quelle comunità costrette a fuggire avranno comunque difficoltà a reinserirsi. Le autorità locali, assistite alla Comunità internazionale, dovranno assumere delle tutele speciali nei loro confronti. L'Italia - spiega il ministro - contribuisce alla lotta al terrorismo e siamo impegnati a sostenere una mediazione Onu come quella in Libia. Ritengo il pluralismo una forma di moderazione alle minacce che vi sono per la stabilità dell'area".

Convivenza culturale e religiosa come priorità, cercando dunque un dialogo con le comunità islamiche nella tutela delle minoranze cristiane come conferma il fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi: "E' un dramma per i cristiani e un vuoto per le società musulmane, una perdita per l'equilibrio del Mediterraneo e per la civiltà. Per una riposta efficace è necessario ascoltare le voci dei cristiani d'Oriente. Assistiamo a un conflitto mortale per la supremazia e la leadership nel mondo islamico sunnita tra Turchia, Arabia Saudita ed Egitto e a ciò si aggiunge la sfida dell'Islam sciita alla maggioranza sunnita". Per Riccardi "c'è l'esigenza di rivedere la strategia in Siria" attraverso "più incisivi interventi umanitari" contando nell'unità dei cristiani come "forza" in una "drammatica situazione di debolezza".

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