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Cronaca

Sigarette di contrabbando dall'Est Europa, porto di Bari punto di snodo dei traffici illeciti

Il sistema messo in luce da due operazioni condotte dalla Guardia di Finanza di Trento, che hanno portato a 88 arresti. I carichi di 'bionde' arrivavano in Italia attraverso i valichi del Brennero, San Candido, Tarvisio e Trieste ed i porti di Ancona, Bari e Brindisi

Il porto di Bari punto di snodo dei traffici illeciti legati al contrabbando di sigarette. A confermare il ruolo nevralgico del porto pugliese nel traffico di sigarette, le operazioni “Alarico”  e “Niedermann” , attraverso le quali la Guardia di Finanza di Trento, ha smantellato cinque organizzazioni criminali italiane e straniere, interrelate tra loro nel contrabbando internazionale di sigarette dall’Est Europa e dalla Grecia.

Le Fiamme Gialle Trentine hanno posto fine ad un vasto traffico di 106 tonnellate di sigarette (circa 530 mila stecche, del valore al dettaglio di 27 milioni di euro). Nel corso delle indagini, in flagranza di reato, sono stati effettuati 88 arresti, sequestrati 16,5 tonnellate di sigarette e 60 mezzi di trasporto, del valore di quasi un milione di euro, oltre ad un magazzino e materiale “di copertura” per alcune centinaia di migliaia di euro. 301 in tutto le persone denunciate, di nazionalità italiana, greca, tedesca, russa, ucraina, polacca, moldava, kazaka, bulgara, magiara, lettone, lituana, argentina, rumena e slovacca. Il reato contestato è quello di associazione a delinquere finalizzata al contrabbando transnazionale di tabacchi.

I carichi di sigarette arrivavano in Italia da Polonia, Ucraina ed Ungheria nonché dalla Grecia, attraverso i valichi del Brennero, San Candido, Tarvisio e Trieste ed i porti di Ancona, Bari e Brindisi, per essere destinati al mercato clandestino nazionale, soprattutto a quello dell’area partenopea e dell’agro aversano. Le 'bionde' venivano occultate a bordo dei più disparati mezzi di trasporto, in particolare autoarticolati ed autoveicoli ma anche ambulanze e camper, sui quali erano stati asportati parte degli interni o realizzati doppi fondi e carichi di copertura. In alcuni casi, le sigarette erano occultate all’interno di finestre, porte e persino rotoli di moquette nonché costosi pannelli solari.

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