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Cronaca

Portata via dal Covid a 29 anni, Molfetta piange Anna: "Una ragazza speciale, non è giusto"

Il cordoglio del sindaco Minervini e i messaggi sui social: "Un giorno triste, non dovevi andare via così". L'appello del primo cittadino: "Basta alibi, la battaglia si vince insieme. L'unica arma è la responsabilità di ognuno"

"Oggi è un giorno triste. Maledetto Covid che ti sei preso una vita così giovane. Avverto come tutti voi un profondo senso di ingiustizia per questa perdita. Non è giusto". E' il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, ad esprimere con un post su Fb il cordoglio dell'intera comunità. Anna Scardigno aveva 29 anni: la vittima più giovane del virus nella cittadina a nord di Bari. 

Tantissimi i messaggi sui social per ricordare la ragazza, tra dolore e incredulità per l'accaduto: "Cara amica mia, non posso credere che tu sia andata via cosi all'improvviso non dovevi andare così giovane meritavi di vivere la tua vita come lo hai sempre fatto, sempre allegra e sorridente, eri una ragazza affettuosa e tutti ti volevano bene per questo". "Non ci credo ancora pregavo che ce l'avresti fatta, mancherai a tutti amica mia riposa in pace piccolo angioletto". "Pensavo e speravo che ti saresti potuta riprendere sei stata un'amica e una ragazza davvero speciale, non voglio ancora crederci". "Ora sei l’angelo più bello e risplendi con il tuo meraviglioso sorriso, riposa in pace piccola". 

Al cordoglio comune si è unita anche la squadra cittadina: "Siamo una sola, grande famiglia con i nostri tifosi - si legge sulla pagina del Molfetta calcio - Sempre uniti, nelle vittorie e nel dolore. Ed è per questo che ci stringiamo a loro per la morte della giovanissima Anna. Oggi scenderemo in campo anche per lei, con la fascia del lutto al braccio. La società, lo staff e i giocatori rivolgono le più sentite condoglianze a tutta la sua famiglia".

Nel suo lungo post di cordoglio, il sindaco Minervini però lancia anche un messaggio a tutti i cittadini, un ennesimo appello alla responsabilità: "In questa battaglia lunga un anno, la nostra comunità molfettese, ha pianto per le storie infrante di coloro che hanno perso la sfida con il virus. Per qualche ragione, però, abbiamo preferito costruire l'alibi che, in fondo, è qualcosa che colpisce gli altri, gli anziani, gli ammalati. Come se non fossero vite, storie, affetti da custodire, proteggere. Ma... man mano che il tempo ha disvelato a noi stessi questa atroce menzogna ci siamo ancora più stupidamente affannati a creare nuove categorie elettive, dei predestinati alla morte. E pazienza...tanto non tocca a noi. Tocca solo gli altri". Ma la realtà, prosegue il sindaco "è un'altra, la verità è un'altra, ed è giunto il momento che nessuno, proprio nessuno, si senta al riparo". "Ora - conclude Minervini - è giunto il momento di guardare in faccia la realtà, senza alibi. Se vogliamo vincere questa battaglia, lo dobbiamo fare insieme, e l'unica arma di cui disponiamo è la responsabilità di ognuno. E non mi stancherò mai di ripeterlo".

(foto Fb)

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