Disastro aereo di Capo Gallo, undici anni fa la tragedia dell'Atr72
Sedici le vittime, di cui 14 pugliesi. Ma nonostante le condanne definitive emesse nel 2013, nessuno dei 7 responsabili, tutti tunisini, sta scontando la pena. E la battaglia dei parenti per ottenere giustizia va avanti
Era il pomeriggio del 6 agosto 2005 quando l'Atr72 della Tuninter, partito da Bari e diretto a Djerba, precipitò nelle acque al largo di Capo Gallo, in Sicilia. Nella tragedia persero la vita 16 persone, tra cui 14 pugliesi. Quell'aereo - accertarono poi le indagini - era rimasto senza carburante a causa di un errore provocato da un pezzo di ricambio sbagliato, destinato ad un altro modello di aereo.
Come ogni anno, anche oggi parenti delle vittime e Comune ricorderanno le persone scomparse nel corso di una cerimonia organizzata dall’associazione “Disastro Aereo Capo Gallo 6 agosto 2005”. E ancora una volta, i familiari delle vittime torneranno a chiedere che piena giustizia sia fatta. Nel 2013, infatti, la Corte di Cassazione ha sancito definitivamente le responsabilità della tragedia, condannando a pene detentive tra 6 anni e otto mesi e 5 anni e otto mesi, sette imputati tunisini (i due piloti, il direttore generale, il direttore tecnico, due responsabili della manutenzione e il meccanico della Tunintair). Ma sino ad oggi, nessuno dei condannati sta scontando la pena. Per questo i parenti continuano a sollecitare un intervento deciso del governo, affinché le sentenze vengano fatte rispettare.
La cerimonia di commemorazione prevede, alle ore 17.30, la celebrazione della santa messa nella Chiesa di San Sabino. Alle ore 18.30, presso la stele che ricorda le vittime nel parco Perotti - lato sud, il saluto delle autorità cittadine. Alle 19.30, presso l’ala sud di parco Perotti, concluderà la cerimonia l’intervento di Rosanna Albergo Baldacci, presidente dell’associazione “Disastro Aereo Capo Gallo 6 agosto 2005”. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Bari e dalla Regione Puglia.
