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Cronaca Carbonara / Via dello Scoglio

Santa Rita, una domenica di solidarietà con la raccolta sangue del gruppo Fratres

Nella parrocchia di Ceglie del Campo la prima giornata di donazione organizzata dal neonato gruppo Fratres. Tra sorrisi, entusiasmo e voglia di collaborare per far crescere la comunità

"Nasce tutto dalla gioia del dono, dal senso di ricchezza e di gratificazione che si prova quando si dona gratuitamente agli altri". Concetta Calavita è la presidente del neonato gruppo Fratres della parrocchia Santa Rita di Ceglie del Campo. Quando le si chiede com'è nata la volontà di dare vita all'associazione, gli occhi le brillano e le parole scorrono veloci.

"A marzo scorso - racconta Concetta - molti di noi hanno partecipato alla raccolta di sangue organizzata qui in parrocchia dal gruppo Fratres 'Del Salvatore' di Loseto. E' stata un'esperienza che ci ha dato grande gioia, che ci ha colpiti profondamente, tanto da spingerci a voler costituire un gruppo nostro". E così, anche grazie al forte sostegno di don Mimmo Castellano, fino a un mese fa alla guida della comunità parrocchiale, e al supporto dei volontari di Loseto, è nato il nuovo gruppo Fratres "Santa Rita".

Dopo la 'presentazione' ufficiale, avvenuta a luglio scorso nel corso di una celebrazione in parrocchia, questa mattina l'associazione ha organizzato la sua prima giornata di donazione. E la risposta della comunità non si è fatta attendere: più di quaranta donatori si sono presentati di buon'ora davanti all'autoemoteca parcheggiata nel cortile della chiesa, pronti a dare il loro prezioso contributo di solidarietà. Ad accoglierli, i volontari del gruppo, che per l'occasione hanno anche allestito un punto ristoro nei locali della parrocchia, con tanto di dolci (e non solo) preparati in casa per la colazione. Il tutto accompagnato da un sorriso e da una straordinaria dose di entusiasmo.

"Cerchiamo di fare quello che possiamo per la nostra comunità, per il nostro quartiere, è questo che ci unisce", spiega ancora Concetta. E non è un caso che molti soci del gruppo siano già impegnati in parrocchia, come catechisti o educatori. Tra di loro c'è anche suor Daniela, che da nove anni fa parte della comunità parrocchiale ed è responsabile della Caritas. "Qui c'è tanto da fare, ci sono tante situazioni diverse. Quando la gente viene da noi, innanzitutto l'ascoltiamo. Prima ancora di distribuire cibo, o vestiti, cerchiamo di capire quali sono i suoi problemi, i suoi bisogni. Anche se quasi tutte le persone che si rivolgono a noi vorrebbero soltanto una cosa: il lavoro". Poche parole, che bastano però ad evocare la realtà che ruota intorno a quella grande chiesa dalla forma simile a una nave, che si erge tra i palazzi della zona popolare: un quartiere di periferia, in cui le situazioni di marginalità sociale e di povertà non mancano, in cui il peso della crisi - qui, come altrove - accentua le difficoltà delle famiglie. Un quartiere in cui, proprio per questo, le esperienze e le iniziative delle associazioni di volontariato e di chi quotidianamente si impegna per il bene della comunità diventano ancora più preziose e indispensabili.

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