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Bari si prepara ad accogliere i profughi dall'Ucraina: "Centri per ospitarli. Alcuni già da familiari"

Riunione, stamane, in Prefettura a Bari, per fare il punto: al vertice, presieduto dalla prefetta Antonia Bellomo, hanno preso parte rappresentanti di forze di polizia, Regione, Comune, Asl, 118, Caritas e Croce rossa

Riunione, stamane, in Prefettura a Bari, per fare il punto sull'accoglienza dei profughi in fuga dalla Guerra in Ucraina. All'appuntamento, presieduto dalla prefetta Antonia Bellomo, hanno preso parte rappresentanti di forze di polizia, Regione, Comune, Asl, 118, Caritas e Croce rossa.

Secondo Bellomo, per l'accoglienza dei profughi in arrivo dall'Ucraina sarà seguito il modello "già sperimentato quest'estate per i profughi che arrivavano dall'Afghanistan. Quindi principalmente utilizzeremo delle strutture come centri di accoglienza temporanea".

Chi proviene dal Paese invaso dai russi "avrà per un anno lo status di temporanea accoglienza e la documentazione necessaria dalla questura", ha aggiunto Bellomo, secondo quanto riporta l'agenzia Dire, che non ha contezza dei numeri in termini di arrivi. "Abbiamo difficoltà in questo momento ad avere dei numeri precisi perché - le sue parole - sappiamo già che alcune persone sono arrivate e sono state ospitate dai parenti che risiedono qui", ha riferito evidenziando che "stiamo cercando di dare anche a loro l'informazione per cui possono registrarsi in questura per avere il permesso di soggiorno perché sarà importante per tutte le altre procedure". La rete dell'accoglienza "sarà ampliata ulteriormente in base alla disponibilità di posti. Chi vuole offrire delle strutture potrà farlo ma dovrà presentare strutture idonee da tutti i punti di vista, dal vitto alla pulizia".

"Abbiamo raccolto anche la disponibilità delle strutture religiose che verrà formulata in termini più precisi nei prossimi giorni - ha continuato Bellomo - e abbiamo raccolto la disponibilità della Asl a effettuare i necessari screening sanitari ed eventualmente anche le vaccinazioni". Importante sarà la collaborazione con i sindaci anche nella gestione dei bambini sia dal punto di vista sanitario per "il completamento del ciclo vaccinale anti covid" sia per un eventuale inserimento scolastico. L'ospitalità da parte di privati non potrà essere valutata come opzione. "Va bene la buona volontà ma va incanalata nel modo corretto", ha precisato Bellomo spiegando che per chi ha parenti qui "la sistemazione da loro è diversa ma non potrà passare per la prefettura".

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