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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Bari Vecchia / Strada dei Gesuiti

Povere 3 famiglie pugliesi su 10: emergenza usura, ma crescono le denunce

Presentato il rapporto 2014 della Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici Onlus Bari. Monsignor D'Urso: "Chiediamo il sostegno delle istituzioni per eliminare le slot-machines e velocizzare i processi contro gli strozzini"

In Puglia quasi 3 famiglie su 10 sono povere ed è sempre forte la morsa dell'usura, legata spesso al gioco d'azzardo, nonostante vi sia un aumento delle denunce negli ultimi 12 mesi. E' il quadro tracciato dalla Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici Onlus di Bari nel suo rapporto annuale, presentato alla stampa questa mattina. Un impegno quotidiano, fatto di ascolto e assistenza per chi la crisi la sente ogni giorno, tra difficoltà economiche, ricatti economici, fisici e psicologici. Secondo i numeri 2014 del dossier, la povertà in Puglia riguarda il 29,23% delle famiglie, che hanno dichiarato un reddito inferiore alla soglia nazionale di 9300 euro euro, in netta superiorità rispetto al dato medio del Belpaese, al 7,9%, ma la situazione è meno grave rispetto al resto del Mezzogiorno.

La Fondazione presieduta da monsignor D'Urso è fortemente impegnata a contrastare fenomeni che contribuiscono ad accrescere le condizioni di disagio e miseria, come il gioco d'azzardo, lavorando con i Comuni affinché bar e tabaccherie possano eliminare le slot-machines. Numerosi i volontari impiegati nei centri pugliesi proprio per assicurare una corretta e qualificata informazioni sull'argomento, ma anche su altre piaghe come estorsioni, sovraindebitamento e usura. Proprio su quest'ultima, combattuta anche grazie all'erogazione dei 'Prestiti della speranza', ha visto un incremento delle denunce del 40%, passando dalle 71 del 2013 alle 100 dello scorso anno.

"L'usura è efficace per colpa della disperazione - spiega monsignor D'Urso -, dell'impossibilità di onorare mutui e, spesso, anche di tanta pubblicità ingannevole, come ad esempio per i casi di ludopatia. Sono sempre di più i capifamiglia disoccupati e i ragazzi a tentare il gioco. Fortunatamente, l'impegno di tante associazioni vede un aumento degli iscritti che vogliono disintossicarsi da questo demone, in una cultura consumistica. Noi accompagniamo le persone anche quando escono dal tunnel, in modo da non fare più gli stessi sbagli. Ci aspettiamo - conclude D'Urso -  che i Comuni siano più attenti al lavoro della nostra Fondazione, ma anche, crediamo sia più giusto aumentare la velocità dei processi, per aiutare coloro i quali decidono di denunciare".

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