rotate-mobile
Cronaca

"Anni di sacrifici e non potremo insegnare": Scienze della Formazione in protesta

I neo laureati si rivoltano contro le nuove disposizioni del governo in merito all'abilitazione per l'insegnamento. "Raggirati e abbandonati, noi non ci stiamo"

“Scriviamo in nome di migliaia di docenti abilitandi e abilitati in Scienze della Formazione Primaria, per ricordare a tutti, Governo in primis, che esistiamo”. E’ l’esordio di un documento scritto e sottoscritto da migliaia di laureati indignati nei confronti di un Governo “che prima ha promesso e poi non ci ha rispettato né come docenti, né come persone”.

Hanno fatto rete e si sono ritrovati tutti sullo stesso foglio, a condividere la stessa situazione problematica: il presente e il futuro. Da Bari, passando attraverso Matera e coinvolgendo tutte le omonime facoltà d’Italia. Nel 2008 scelsero di iscriversi a Scienze della Formazione Primaria perché allora “i patti” erano questi: il corso di laurea era già di per sè abilitante all’insegnamento. Quindi, avrebbero potuto inserirsi direttamente in graduatoria senza passare per la SSIS. Nel corso degli anni la situazione è cambiata, e molto ha contribuito l’acuirsi della crisi economica e quindi dei tagli governativi nel settore Istruzione. Si è presentata quindi l’esigenza di riassorbire gli insegnanti già abilitati e quelli già in fila senza l’abilitazione, in poche parole “tutti quelli che c’erano prima di noi”. Cosa ha fatto il Governo?. “Si è inventato il TFA, un corso di otto mesi che regala l’abilitazione a tutti, anche a quelli diplomati presso gli istituti magistrali di scuola superiore”. E loro non ci stanno.

IL DOCUMENTO - “Noi, immatricolati negli anni accademici 2008/2009, 2009/2010 e 2010/2011, siamo stati ingiustamente esclusi dalle Graduatorie ad Esaurimento e, nonostante siano stati presentati svariati ordini del giorno, innumerevoli interrogazioni parlamentari e diversi emendamenti per sanare, secondo ragione, la nostra situazione, il Governo, i sindacati, e tutti gli organi competenti, si sono dimenticati, o hanno volutamente ignorato, chi ha seguito le regole e ha fatto sacrifici per abilitarsi all’insegnamento seguendo quella che pareva fosse l’unica via possibile: la laurea in Scienze della Formazione Primaria. In questi giorni, ci sentiamo ulteriormente abbandonati, ma soprattutto, offesi e raggirati, a causa della possibile attivazione del TFA speciale per la scuola dell’infanzia e per quella primaria. Ricordiamo a tutti che in Italia esiste il Corso di Scienze della Formazione Primaria e che la nostra laurea, quadriennale, allo stato attuale permette di inserirci ESCLUSIVAMENTE IN II FASCIA DI ISTITUTO, pur avendo seguito lo stesso identico percorso dei colleghi che sono già nelle Graduatorie a Esaurimento. Ora sembra concretizzarsi la possibilità, per tutti i Diplomati Magistrale, che negli ultimi 13 anni non si sono abilitati per i più svariati motivi (tra i quali è sicuramente presente il non superamento della prova di ingresso, essendo SFP un corso a numero chiuso, basato sul fabbisogno regionale, per evitare il non inserimento lavorativo dei laureati), di ottenere l’abilitazione con un corso di soli 8 mesi e di essere poi inseriti in II FASCIA DI ISTITUTO, come chi scrive”.

IL MESSAGGIO - “Il messaggio, forte e chiaro, che il nostro Paese, il Governo, il Parlamento, i sindacati, stanno facendo passare è questo: una laurea quadriennale, vale quanto un corso di 8 mesi, che, oltretutto, non ha nessuna selezione in ingresso. Noi non ci stiamo, e a questa vergogna diciamo NO! Non siamo d’accordo sull’attivazione di questi corsi perché non premiano il merito, perché sono una sanatoria, perché incrementano il già spaventoso numero di precari”.

LA PROPOSTA - “Per evitare di essere accusati di critica sterile e non costruttiva, ci permettiamo di avanzare una proposta, a nostro parere, ragionevole: da una parte, i laureati Scienze della Formazione Primaria inseriti in III fascia GaE (Graduatorie ad esaurimento) e nella I di Istituto, dall’altra, inserimento dei futuri abilitati TFA in II fascia di Istituto, senza nessun inserimento in GaE. E concludono: “Questo dovrebbe essere il punto di partenza per permettere a tutti di lavorare e di vedersi riconosciuti sacrifici e merito. Al Governo che dice di fare i concorsi, rispondiamo che siamo d’accordo, ma solo e unicamente partendo dalla stessa base dei nostri colleghi di SFP già nelle Graduatorie ad Esaurimento”.
 
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Anni di sacrifici e non potremo insegnare": Scienze della Formazione in protesta

BariToday è in caricamento