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Cronaca

I baresi scelgono il testamento biologico, il Comune: "Già 42 richieste da inizio anno"

Le disposizioni anticipate di trattamento consentono di manifestare consenso o rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici e scelte terapeutiche

Dall'entrata in vigore della legge sul testamento biologico, a fine 2017, sono 42, fino ad ora, i cittadini baresi che hanno voluto redigere le proprie disposizioni anticipate di trattamento consegnandole all'ufficiale di Stato Civile. Le Dat possono essere redatte per atto pubblico, scrittura privata autenticata o per scrittura privata consegnata personalmente presso l’Ufficio di Stato; in quest’ultimo caso è necessario prenotare un appuntamento con l’ufficiale dello Stato civile responsabile della presa in consegna e degli ulteriori adempimenti previsti dalla legge.

Ne hanno facoltà i maggiorenni capaci d'intendere e volere: attraverso le Dat si posono esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari nonché il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche e singoli trattamenti sanitari: "Il fatto che nessun trattamento sanitario possa essere iniziato o proseguito senza il consenso libero e informato della persona interessata - spiega l'assessore Angelo Tomasicchio - rappresenta un elemento qualificante per il sistema giuridico del nostro Paese, a tutela della libertà di scelta di ciascuno. Mi piace ricordare però che già nel marzo del 2016 il Consiglio comunale di Bari aveva approvato un ordine del giorno proposto dalla commissione permanente Welfare, presieduta dal conigliere Laforgia, per istituire un registro dei testamenti biologici e predisporre il relativo regolamento attuativo. In altre parole, i residenti del Comune di Bari che avessero redatto il documento contenente le proprie dichiarazioni di volontà anticipate, avrebbero potuto dichiararne l'esistenza e il luogo dove erano custodite ai fini dell'annotazione ufficiale nel registro. Un atto significativo, che rispondeva all’esigenza, da più parti espressa, di poter scegliere per tempo se essere o meno sottoposti a trattamenti sanitari in caso di malattia, lesioni celebrali irreversibili o patologie invalidanti. La scelta di 42 baresi di rivolgersi agli uffici comunali per esprimere la propria volontà su un tema così delicato, inoltre, è indice della fiducia di cui l’istituzione che rappresentiamo gode, nonostante tutte le difficoltà”.

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