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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia

BdM Banca (ex Popolare di Bari), il Cda approva il bilancio 2023: utile a 9,87 milioni di euro

L'amministratore delegato, Cristiano Carrus: "I dati mostrano, senza dubbio, che la ripresa è iniziata. Questi numeri sono il risultato di un grande lavoro di squadra, che ha visto l’impegno e la collaborazione di tutti: dal Management ai dipendenti di BdM e alla Capogruppo"

Il Consiglio di Amministrazione di BdM Banca ha approvato i risultati dell’esercizio 2023 che chiude, a tre anni dall’acquisizione da parte di Mediocredito Centrale, con un ritorno all’utile netto, pari a 9,87 milioni di euro a conferma dell’inversione di tendenza già emersa nei precedenti trimestri del 2023, del ritorno alla redditività e alla crescita (+36%) dei finanziamenti a medio-lungo termine a famiglie e piccole/medie imprese a sostegno dell’economia reale del Mezzogiorno.

L’esercizio 2023 chiude con un utile netto di 9,87 milioni di euro (5,62 milioni di euro ante imposte), in forte controtendenza rispetto alla perdita di 45,34 milioni di euro dell’esercizio precedente, pur registrando ancora 10,2 milioni di euro di ulteriori accantonamenti netti a Fondi rischi e oneri connessi in gran parte alla legacy della precedente gestione.

"I dati mostrano, senza dubbio, che la ripresa è iniziata. Siamo molto soddisfatti - ha dichiarato l'amministratore delegato, Cristiano Carrus - Questi numeri sono il risultato di un grande lavoro di squadra, che ha visto l’impegno e la collaborazione di tutti: dal Management ai dipendenti di BdM e alla Capogruppo e di tutti quelli che hanno creduto in questa Banca e nella sua rinascita”.

A seguito della modifica della denominazione in BdM Banca e in linea con l’obiettivo di cambiamento e rilancio, sono stati presentati i nuovi loghi di BdM Banca e del Gruppo Mediocredito Centrale.

"In particolare- si legge in una nota del gruppo bancario - il risultato economico evidenzia un margine di intermediazione pari a 300,30 milioni di euro (249,58 milioni di euro al 31 dicembre 2022, +20,3%), pressoché determinato dalla crescita del margine di interesse (da 147,13 milioni di euro a 197,21 milioni di euro al 31 dicembre 2023, +34,0%) e dalla sostanziale tenuta delle commissioni nette (pari a 100,46 milioni di euro vs 105,60 milioni di euro al 31 dicembre 2022, -4,9%); rettifiche di valore nette per rischio di credito, pari a 44,81 milioni di euro (45,49 milioni di euro al 31 dicembre 2022). I costi operativi per complessivi 250,07 milioni di euro (260,85 milioni di euro al 31 dicembre 2022), comprendono: spese per il personale pari a 148,60 milioni di euro (127,01 milioni di euro al 31 dicembre 2022, +17,0%) su cui hanno inciso, tra gli altri, i maggiori oneri attuariali per circa 13 milioni, l’adeguamento al nuovo contratto nazionale e gli ulteriori accordi raggiunti con le organizzazioni sindacali; altre spese amministrative pari a 89,35 milioni di euro (87,14 milioni di euro al 31 dicembre 2022, +2,5%); altri accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri pari a 10,23 milioni di euro (43,54 milioni di euro al 31 dicembre 2022, -76,5%)".

"Da un punto di vista patrimoniale -sottolinea BdM - il portafoglio titoli ammonta a 2.346,3 milioni di euro, rispetto al dato del 31 dicembre 2022 pari a 2.527,8 milioni di euro, ed è costituito, prevalentemente, da titoli governativi italiani classificati nel portafoglio FVOCI. Gli impieghi netti a clientela (non considerando i titoli di debito) passano da 5.307 milioni di euro di fine 2022 a 5.570,4 milioni di euro al 31 dicembre 2023 (+5%), grazie all’attività commerciale svolta nell’esercizio che ha prodotto, tra l’altro, un aumento del 36% dei finanziamenti a medio lungo termine erogati a famiglie e piccole/medie imprese (circa 629 milioni di euro di erogazioni rispetto ai 463 milioni di euro del 31 dicembre 2022). I crediti verso clientela in bonis netti sono pari a 5.313,6 milioni di euro rispetto a 5.029,9 milioni di euro al 31 dicembre 2022; in tale aggregato, l’incidenza dei crediti in Stage 2 si riduce dal 12,9% di dicembre 2022 al 10,1% di fine 2023. Il portafoglio crediti deteriorati verso clientela presenta un valore contabile netto di 256,79 milioni di euro (277,08 milioni di euro a fine 2022), con un grado di copertura dei fondi rettificativi in crescita al 51,6% (50,5% al 31 dicembre 2022). Ad esito delle azioni di derisking condotte nel quarto trimestre del 2023, l’NPL ratio lordo e l’NPL ratio netto registrano una flessione rispetto all’esercizio precedente, attestandosi, rispettivamente, al 9,0% (9,9% al 31 dicembre 2022) e al 4,6% (5,2% al 31 dicembre 2022)".   

"In crescita la raccolta diretta con +9,1% (6.976,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023 vs 6.393 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e la raccolta indiretta con +8,6% (3.988,3 milioni di euro al 31 dicembre 2023 vs 3.673,6 milioni al 31 dicembre 2022) - spiega l'istituto di credito - La raccolta da banche è pari a 1.434,7 milioni di euro, rispetto ai 3.070 milioni di euro al 31 dicembre 2022, con una decrescita dovuta, in gran parte, alla componente da banche centrali avendo la Banca ridotto l’esposizione al TLTRO-III di circa 1.690,9 milioni nel corso del 2023. Solida la posizione di liquidità, con gli indicatori LCR al 173,8% (157,3% al 31 dicembre 2022) ed NSFR >100%. In crescita i coefficienti di solidità patrimoniale: Cet1/Tier1 ratio, pari al 10,96% (9,65% fully phased al 31 dicembre 2022), e Total Capital ratio pari al 12,77% (9,90% fully phased al 31 dicembre 2022) che recepiscono il computo dell’utile netto di esercizio nel capitale primario di classe 1".

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