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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia

Vertenza Bosch, lavoratori in presidio al Consiglio regionale: "Richiesto incontro al Ministero. A rischio il futuro dei 1575 dipendenti"

Questa mattina le sigle sindacali - Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Ugl Metalmeccanici - hanno incontrato la task force regionale guidata da Leo Caroli. Falcetta: "Al momento ci sono 650 esuberi, ma da maggio si rischia di superare la soglia del 40 per cento di cassa integrazione"

Un tavolo al Ministero per risolvere la questione degli esuberi dello stabilimento Bosch di Bari. Questa mattina i lavoratori hanno tenuto un presidio all'esterno del Consiglio della Regione Puglia mentre le sigle sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Ugl Metalmeccanici hanno incontrato la task force regionale sul tema, guidata da Leo Caroli per il futuro dei 1575 dipendenti addetti alla produzione di componenti per i motori. 

Attualmente sono 650 gli esuberi nel sito barese a rischio chiusura - in calo rispetto a luglio di due anni fa, quando gli esuberi erano 700, come ricordano i sindacati - con una percentuale di cassa integrazione che si avvicina al 40 per cento. Per ovviare al problema nello stabilimento Bosch aveva allocato la produzione di componenti per e-bike, ma la situazione non sembra essere cambiata: "A maggio è previsto un calo del 50 per cento rispetto a quanto dichiarato precedentemente - spiega Riccardo Falcetta, segretario generale Uilm Bari - e questo rischia di portare la percentuale della cassa integrazione oltre la soglia del 40 per cento". 

Dal tavolo in Consiglio è emersa quindi la necessità di un incontro al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per trovare una soluzione per gli esuberi: "A prescindere da quanto fatto finora dai dirigenti a livello nazionale, ci appelliamo alla casa madre - prosegue Falcetta - affinché propongano lavorazioni che elimino il rischio chiusura dello stabilimento. Una soluzione che va trovata ora, visto che ci si impiegano poi anni per implementarli nello stabilimento". Un appello rilanciato anche dalle altre sigle sindacali presenti: "Come parti sociali chiediamo a Bosch di rispettare gli impegni assunti nell'accordo del luglio 2022 - scrivono in una nota -, e quindi di adoperarsi per la ricerca di nuovi prodotti, anche oltre il settore dell'automotive con il giusto supporto di investimenti". 

C'è poi il punto della formazione dei lavoratori, altro tema affrontato oggi durante l'incontro in Regione, su cui i sindacati promettono di tenere alta l'attenzione e la pressione. Prima dell'estate potrebbero sbloccarsi un'opportunità formativa da parte della Regione per fornire ai lavoratori quel know how necessario a un'eventuale riallocazione nel periodo in cui le famiglie affrontano la cassa integrazione. 

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