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Inaugurato il comitato del Polo barese, Cornaro: “Nei due poli gli stessi uomini da vent’anni: invertendo l’ordine degli addendi il risultato non cambia”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Riqualificazione della costa sud, rilancio della zona industriale, recupero degli immobili abbandonati, urbanistica fondata sul consumo di suolo ridotto al minimo. Sono alcuni punti programmatici che ieri sera Marco Cornaro ha trattato durante l'inaugurazione del comitato elettorale del Polo Barese, in viale della Repubblica 16/B.

"Bari diventerà area metropolitana ma a questa svolta epocale, potenzialmente una grandissima opportunità, ci arriva completamente impreparata, anche dal punto di vista urbanistico", ha sottolineato Cornaro. "In questo senso è assurdo che la nostra città non si sia dotata di un nuovo piano regolatore e sia ferma al piano Quaroni che, approvato nel lontano 1976, prevedeva una popolazione di 600mila abitanti. E intanto ci sono 16 milioni di metri cubi che potrebbero essere edificati, frutto di crediti edilizi che i costruttori vantano verso l'amministrazione. Su questa importantissima partita si giocherà il futuro della nostra città eppure nessuno ha il coraggio di parlarne perché ci sono interessi fortissimi in ballo. È chiaro che bisogna evitare uno scempio del genere, in linea con la tendenza nazionale ed internazionale di ridurre a zero il consumo di suolo".

"La città è abbandonata a sé stessa, versa nel degrado più totale e nell'insicurezza. Il commercio langue così come l'occupazione", ha poi continuato il candidato sindaco del Polo Barese. "Questo perché la classe dirigente si è rivelata incapace e inappropriata ai ruoli che essa è stata chiamata a svolgere, spesso in ottemperanza a logiche politiche e non alla meritocrazia. Il Polo Barese sarà una lista civica di trentenni e quarantenni che non hanno mai ricoperto incarichi pubblici, ognuno dei quali con il proprio lavoro e senza professionisti della politica. Non abbiamo interessi personali, siamo fuori dalle lobby e dai centri di potere e vogliamo rimettere al centro dell'amministrazione il bene comune. Il nostro programma sarà un programma nuovo, dal basso, fortemente condiviso con i nostri candidati al consiglio e i cittadini. Vogliamo partire dalla riqualificazione della costa sud, vergognosamente abbandonata, con un'imbarazzante miopia, per rilanciare lo sviluppo e il turismo, restituendo il mare ai baresi. Ci impegneremo", ha aggiunto Cornaro, "per rianimare la zona industriale, laddove ha fallito l'Asi, anch'essa lottizzata come tutte le municipalizzate della città (per esempio l'Amtab, che affoga nei debiti). Ci batteremo per recuperare i tanti immobili abbandonati, sia comunali che di altri enti, come l'ex caserma Rossani, l'ex istituto nautico di via Abate Gimma, l'ex ospedale Bonomo, il Ferrhotel e l'ex casa del profugo".

"In tutti questi ambiti la politica ha palesemente fallito e non ci sono scuse che tengano. Decaro, francamente, non può farci credere di essere la novità perché altro non è che la continuità. Di Paola professa indipendenza politica ma è stato prima uomo di Fitto, poi di Vendola e ora di nuovo di Fitto. Nel centrodestra e nel centrosinistra", ha concluso il candidato sindaco del polo Barese, "gli uomini sono sempre gli stessi da vent'anni e invertendo l'ordine degli addendi il risultato non cambia. O si ha il coraggio e la forza di cambiare davvero, una volta per tutte, o la solfa sarà sempre la stessa.

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