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Martedì, 30 Aprile 2024
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A Bari torna il Balafon Film Festival: la rassegna ospitata dal Cinema Esedra

Appuntamento, per la 33esima edizione della manifestazione, dal 15 al 18 novembre: per l'occasione, riaprirà il cinema del quartiere Madonnella che nei mesi scorsi ha sospeso le proiezioni

Sarà il Cinema Esedra, nel quartiere Madonnella, a ospitare la 33esima edizione del Balafon Film Festival, in programma dal 15 al 18 novembre a Bari. Così la storica sala di proprietà della parrocchia di San Giuseppe tornerà per l'occasione ad aprire le porte al pubblico. Nei mesi scorsi, infatti, il cinema ha interrotto le proiezioni di film, diventate ormai economicamente insostenibili, decidendo di rimodulare la propria attività, come spiegato a BariToday dal parroco di San Giuseppe, don Tino Lucariello, ospitando eventi e manifestazioni.

Tra questi, appunto, il Balafon Film Festival, organizzato dalla Comunità di Corte Altini – in collaborazione con Centro Interculturale Abusuan Bari, Missionari Comboniani Bari, Parrocchia San Giuseppe Bari, Arcidiocesi di Bari-Bitonto, Murattiano Bari, CGIL Bari, Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, Fondazione Migrantes, GEP Gruppo Educhiamoci alla Pace ODV e il festival del Cinema Africano di Verona – con il patrocinio e il sostegno della Regione Puglia e del Comune di Bari – assessorato alle Culture e assessorato alle Politiche educative e giovanili. 

Il festival propone un fitto programma di proiezioni legate ad una cinematografia proveniente dai paesi del Sud del mondo: un’occasione concreta per posare uno sguardo sulla vastità di sfaccettature culturali esistenti, affinché la conoscenza possa rappresentare il primo passo per la promozione della convivenza pacifica tra i popoli. Lungi dall’essere una semplice sequenza di proiezioni, la proposta cinematografica che caratterizza Balafon Film Festival fin dal 1990, anno della sua prima edizione, si propone di varcare gli orizzonti geografici e culturali del suo pubblico, oltrepassando le barriere della “non conoscenza” dell’altro. Mai necessario come in questo periodo storico, dunque, il cinema diviene mezzo per favorire la diffusione di una cultura di pace, basata sulle relazioni tra popoli diversi che vivono al di là dei nostri confini e del Mediterraneo. 

Balafon Film Festival, che è parte integrante del network dei più importanti festival dedicati alla cinematografia africana in Italia – tra i quali il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina di Milano e il Festival del Cinema Africano di Verona – come di consueto prevede proiezioni pomeridiane e serali di lungometraggi e cortometraggi prescelti tra le pellicole africane di recente realizzazione: 8 i film in concorso per questa 33° edizione, tra cui 4 cortometraggi e 4 lungometraggi. A queste proposte si affiancano poi 4 proiezioni fuori concorso. Opere d’arte della filmografia africana che raccontano storie di uomini e di donne, nei loro dettagli più intimi o spettacolari, indagando tra le pieghe della loro quotidianità e di un contesto sociale tanto familiare quanto ostile, culla di antiche e insanabili difficoltà ma anche di intimi desideri. Tra i registi di maggior rilievo, Nganji Mutiri, artista pluripremiato nato a Bukavu, nella Repubblica Democratica del Congo e la giornalista, documentarista e produttrice franco-tunisina Erige Sehiri. Il Festival sarà preceduto, domenica 12 novembre, dal consueto appuntamento con Aspettando Balafon, un appuntamento ospitato all’interno dell’auditorium del Comboniani di Bari (via Giulio Petroni 101) che, per questa edizione, affronterà il tema del conflitto israeliano-palestinese con due proiezioni a partire dalle ore 18: Où vas tu Moshé di Hassan Benjelloun e Checkpoint di Yoav Shamir.

“A partire dall’ormai lontano 1990, Balafon apre, a Bari, una finestra sulle arti e le culture della diaspora nera – spiega Koblan Amissah, promotore del festival – per consentire una conoscenza che si faccia ponte tra i popoli. Lo facciamo a partire da un linguaggio immediato e universale, come quello delle immagini, consapevoli che l’audiovisivo e il linguaggio cinematografico siano in grado di fare breccia nella coscienza più profonda del pubblico. Un pubblico, il nostro – prosegue – che è costituito dai tantissimi affezionati e seguaci del festival da anni, ma anche e soprattutto da tutte le giovani e giovanissime generazioni che, attraverso una selezione appositamente pensata per le scuole, permette agli studenti di viaggiare nello spazio e nel tempo, tra le pieghe di una cultura lontana ma quanto mai vicina nell’umanità”.  

“Da trentatré anni il Balafon unisce le culture del mondo grazie alla forza del cinema – è il commento di Ines Pierucci, Assessora alle Culture del Comune di Bari –. Le parole, le lingue e le tradizioni delle culture africane arricchiscono il linguaggio nel quale ci sono i diritti, il corpo, la tecnologia, lo sguardo globale, il futuro. Il Sud del mondo siamo noi, con la nostra consapevolezza di quanta ricchezza esiste dai paesi di fronte ai nostri e dai quali proviene la cultura di pace. Il mondo è una grande foresta e tutte e tutti noi siamo piante le cui diverse origini fanno parte della stessa natura, quella umana”.

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