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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Bitonto

Guerra tra clan e omicidi a Bitonto, condanne definitive: eseguiti tre ordini di carcerazione

Uno dei tre soggetti è stato rintracciato in un appartamento disabitato nel Barese, dove si era nascosto per sfuggire alla cattura

I carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito tra Bari, Bitonto e Spoleto, tre ordini di carcerazione, emessi dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Bari (ufficio esecuzioni penali), nei confronti di altrettante persone colpite da sentenze definitive di condanna, per gravi reati commessi a Bitonto nell’estate del 2007, riconducibili al contrasto tra due consorterie mafiose per il controllo del territorio e delle attività illecite in quel comune.

L’attività investigativa svolta dai Carabinieri e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Bari, e le relative condanne sono collegate in particolare a due fatti di sangue, connessi tra loro. Il primo, avvenuto il 20 luglio 2007 a Bitonto, è il tentato omicidio di Domenico Conte, ritenuto elemento apicale di uno dei gruppi criminali, che sarebbe stato il reale obiettivo dell’agguato, e il contestuale omicidio di Vito Napoli, ritenuto dagli investigatori affiliato di Conte con funzioni di scorta. Il secondo è l’omicidio con occultamento di cadavere, commesso poco dopo, di Giuseppe Dellino, autista del commando che aveva cagionato la morte di Napoli, e assassinato per mano degli stessi sodali, per timore che potesse collaborare con la giustizia.

Le indagini, condotte, in diverse fasi, mediante servizi di osservazione controllo e pedinamento, attività tecniche, nonché supportate da diverse dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno consentito, nell’estate del 2013, di ritrovare il cadavere di Dellino in un pozzo nella frazione Palombaio di Bitonto, e nell’ottobre dello stesso, di eseguire provvedimenti cautelari nei confronti dei tre soggetti oggi condannati in via definitiva.

Le pene inflitte ai tre responsabili oscillano tra i 20 e i 17 anni, per i delitti di omicidio, tentato omicidio, distruzione, soppressione e occultamento di cadavere porto e detenzione di armi, in concorso e tutti aggravati dal metodo mafioso.

Uno degli arrestati, 41enne originario di Bari, è stato rintracciato dai Carabinieri a Cassano delle Murge dove da diversi giorni, per sottrarsi alla cattura, si era nascosto in un appartamento disabitato. Lo stesso, nel corso della relativa perquisizione, è stato trovato in possesso di una pistola carica e con matricola abrasa, sequestrata.

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