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Cronaca

C'era una volta Hoboken... quella dei molfettesi

Nacque così il mito di Hoboken, la Molfetta d’oltreoceano che tanti sognavano di raggiungere per scappare dalla povertà di un’Italia devastata dalla miseria portata dalla guerra.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

C'era un tempo, nel lontano dopoguerra in America, Hoboken, nel New Jersey, una città semplice e poco sicura, con al massimo un ristorante e qualche pasticceria riservati ai pochi benestanti che potevano permettersi di entrarci .

Sebbene poco vivibile, molti degli emigranti molfettesi, ai tempi, trovarono lavoro. Molti degli uomini allo scarico merci del porto, le donne nelle fabbriche (grandi stabilimenti dove cucivano i cappotti) o semplicemente si adattarono a qualunque tipo di mansione riuscissero ad ottenere.

Nacque così il mito di Hoboken, la Molfetta d'oltreoceano che tanti sognavano di raggiungere per scappare dalla povertà di un'Italia devastata dalla miseria portata dalla guerra.

Questa idea di Hoboken è ancora viva nell'immaginario collettivo molfettese, ma è poco chiaro il fatto che molti dei nostri emigranti non sono più residenti ad Hoboken.

Oggi ad Hoboken i molfettesi non ci sono più e pochissimi sono quelli rimasti; molti si sono trasferiti in altre città del New Jersey, quali Monachee, Weeahkean, Little Ferry e Union City, Secaucus, Jersey City, e altre, non essendo Hoboken, molti anni fa, una città sicura.

Hoboken resta però la città in cui le nostre tradizioni hanno trovato un'alcova sicura in cui giacere; è proprio qui che si è trasmessa la tradizione della Madonna dei Martiri, della quale abbiamo ampiamente parlato, ed è qui che risiedono tutti i più antichi Clubs in cui i molfettesi ancor oggi si riuniscono.

Tra i più importanti Clubs troviamo: Club Madonna dei Martiri, Juventus Club, Club Federazioni Molfettesi del nord America, Club Società Unita, Club Pugliesi d'America ed altri ancora.

Hoboken è la città natia di Frank Sinatra, oltre che della nostra comunità, ed è proprio nel parco a lui dedicato, sull'Hudson River, dove si svolge l'Hoboken Italian Festival.

Hoboken è oggi famosa anche per la presenza di attività gestite da molfettesi o pugliesi più in generale.

Carlo's Bake Shop è una pasticceria è situata di fronte al municipio. Per acquistare i suo dolci ci si mette in coda anche per due ore di fila e molti turisti, compresi noi, passando ne ritraggono foto molto simpatiche. Il proprietario, le cui origini sono pugliesi e più esattamente altamurane, è uno sei più famosi pasticceri d'America. Meglio conosciuto come "Cake Boss"ovvero il "Re delle Torte", il signor Carlo è anche protagonista di uno show sui dolci, trasmesso ogni giorno su Real TV.

Molti anni fa inoltre, prendeva il nome della nostra cittàMolfetta, una pizzeria ai tempi gestita solo da Molfettesi in una delle vie centrali di Hoboken, esattamente Washington Street. Oggi ne è rimasto originale solo il nome e l'arredamento interno dai colori verde, bianco e rosso, rappresentanti la nostra bandiera italiana.

Oggi, soprattutto dopo l'11/9, Hoboken ha cambiato volto; non è più lei la città poco sicura, bensì Manhattan. Dopo gli attentati terroristici alle Twin Towers, di cui si è celebrato proprio lo scorso settembre 2011 il memoriale, la maggior parte dei"Business Men" si sono trasferiti qui, dando ad Hoboken maggior lustro.

Chiunque compri oggi una casa ad Hoboken, è ben consapevole di possedere una piccola fortuna in una città ormai di nicchia. Il suo lungomare, la cui nuova struttura artificiale è stata inaugurata nell'estate 2011, piace a molti; è una sorta di isola felice, sulla quale poter passeggiare, o fare "running", ammirando il fiume Hudson, lo Skyline di Manhattan e da dove dieci anni fa era possibile lasciarsi ammaliare dall'imponenza di quello che era lo stereotipo newyorkese…le Twin Towers.

La sua posizione geografica è stata anche il motivo per il quale molti "Business Men" l'hanno scelta come nuova location nella quale stabilirsi per allontanarsi dalla ormai caotica Manhattan, raggiungibile in circa cinque minuti prendendo il Path (che sarebbe la metropolitana). Questo è uno dei mezzi più veloci e comodi per chi deve raggiungere ogni giorno il posto di lavoro in tempi ristretti; è una linea che passa sott'acqua e ha ben due fermate nel cuore della City, una a Ground Zero e l'altra 33th Street all'incrocio con la 6th Avenue.

Naturalmente da Hoboken si può raggiungere Manhattan anche in battello o con un proprio mezzo di locomozione, ma i rischi di restar fermi ore nel traffico della metropoli è quasi certo!

Questa è Hoboken oggi: una città sicura nella quale non mancano comodità di ogni genere, è meta preferita di molti turisti. Sebbene non sia più sede principale della nostra intera comunità molfettese, occupa e occuperà sempre un posticino particolare nel cuore di ogni molfettese che lì ha trovato ricchezza e serenità.

Molfetta ringrazia Hoboken a nome di tutti i molfettesi.

Abbiamo recuperato alcune foto, delle quali molte ci sono state inviate da amici molfettesi residenti in America e vi invitiamo a visionare una photogallery [CLICCA QUI] realizzata in esclusiva per tutti voi che ci seguite quotidianamente e ci riempite di gioia con i continui elogi al nostro "piccolo impegno".

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