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Cronaca

Camionista indagato per apologia del terrorismo, i giudici: "Non fede ma estremismo"

La Corte di Appello conferma la misura della sorveglianza speciale per 43enne di Turi: pericolosità sociale "concreta e attuale". L'uomo ha intrapreso anche un percorso di recupero sociale per la 'de-radicalizzazione'

La Corte di Appello di Bari ha confermato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per due anni nei confronti di Alfredo Santamato, il camionista 43enne di Turi convertito all'Islam e indagato per apologia del terrorismo.

Nelle motivazioni della decisione, viene fatto riferimento alla pericolosità sociale dell'uomo, considerata "concreta e attuale", in ragione anche del suo 'estremismo', per cui l'uomo sarebbe arrivato a "prospettare il proprio martirio" in maniera esplicita. 

Dalle indagini della Digos, coordinate dalla Dda di Bari, sono emersi i numerosi contatti via web con jihadisti e persone sospettate di terrorismo, ma la natura 'virtuale' del percorso di radicalizzazione, sottolineano i giudici, "non deve trarre in inganno". La presunta pericolosità del 43enne, inoltre, deriverebbe anche dal fatto che l’uomo è un camionista e dispone di un tir, possibile 'arma' nelle sue mani.

Nei mesi scorsi, così come previsto dal provvedimento di sorveglianza, Santamato ha anche intrapreso un percorso di recupero sociale finalizzato alla de-radicalizzazione con un mediatore sociale individuato dalla Procura e incontri organizzati dall’Università. 

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