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Cronaca

Emiliano convoca task force anti-covid: "Serve attenzione". Lopalco: "Attività locale del virus spenta"

"Le regole sono sempre le stesse - ha sottolineato Emiliano -: le mascherine, le distanze sociali e soprattutto non tenere comportamenti a rischio. Ognuno di noi deve responsabilmente evitare quelle condotte che possono esporre al contagio"

"Oggi convocheremo la task force anti Covid, perché i segnali che provengono dal mondo, sono segnali che inducono tutti ad una grande attenzione". Ad affermarlo è il governatore della Puglia, Michele Emiliano, a margine della presentazione de 'La Notte della Taranta' 2020, in una giornata in cui sono stati registrati 13 nuovi casi di coronavirus, in aumento rispetto ai giorni scorsi.

 "Le regole sono sempre le stesse - ha sottolineato Emiliano -: le mascherine, le distanze sociali e soprattutto non tenere comportamenti a rischio. Ognuno di noi deve responsabilmente evitare quelle condotte che possono esporre al contagio. Il virus è circolante e attivo. Noi siamo pronti ad affrontare la seconda ondata del Covid, la task force è attiva, con il professor Lopalco, con Vito Montanaro, con la Protezione Civile, con gli istituti di prevenzione. Lunedì firmeremo con le forze dell'ordine l'accordo di collaborazione per utilizzarle nelle indagini epidemiologiche. Siamo pronti ad affrontare la seconda ondata, continuando a vivere" ha concluso il governatore.

Sulla situazione attuale è intervenutoanche Pierluigi Lopalco, a capo della Task Force Epidemiologica della Regione Puglia, il quale ha utilizzato una particolare metafora: "Mi dicono che il virus continua a circolare a bassa intensità, ma circola. Proviamo a scoppiare quanti più palloncini possibile, prima che arrivi l'autunno. "Dove andranno a finire i palloncini...si interrogava Renato Rascel nel famoso ritornello. E noi ci poniamo una domanda non banale: ma l'estate, che fine fanno i virus del raffreddore? Non vi nascondo che la risposta è complicata - premette - e credo che la pandemia di Covid-19 ci aiuterà a dare risposte più robuste. Sulla stagionalità dei virus respiratori esistono pochi dubbi. Il raffreddore, del resto, si chiama raffreddore per un motivo. In inglese lo chiamano 'cold', più chiaro di così. E' dunque una malattia legata alla stagione fredda. Il freddo, che predispone ad inoculi virali più consistenti, insieme alla ripresa delle attività al chiuso, fanno aumentare la circolazione e l'espressione clinica di questi virus", spiega. "Quello che osserviamo ora in molte regioni italiane rispetto alla epidemia di Covid-19 è che la attività locale del virus si è praticamente spenta" conclude Lopalco.

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