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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Le strategie per la fase 2 dell'epidemia covid-19, Lopalco: "Prevenire seconda ondata. Pugliesi disciplinati per i rientri"

Ad affermarlo è l'epidemiologo a capo del Coordinamento Regionale Emergenze Epidemiologiche della Regione Puglia, nel corso di un collegamento con il programma 'Agorà' in diretta su Rai3

"Tutte le epidemie arrivano e passano" ma "quello che dobbiamo fare noi oggi è prevenire la seconda ondata" di contagi da coronavirus: ad affermarlo è l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, capo del Coordinamento Regionale Emergenze Epidemiologiche della Regione Puglia, nel corso di un collegamento con il programma 'Agorà' in diretta su Rai3. 

Lopalco ha fatto il punto dopo i primi mesi di contagi da covid-19: "Abbiamo assistito - ha affermato -.a questa prima drammatica ondata della pandemia. La storia ci insegna che spesso in assenza di misure di controllo abbiamo due ondate pandemiche e dopo la seconda ondata pandemica in qualche maniera il virus trova una sorta di accordo con l'ospite umano e circola tranquillamente senza dare grossi impatti sulla salute pubblica", ribadendo però la necessità di evitare un disastro con una seconda ondata senza controllo. In queste ore centinaia di pugliesi stanno facendo rientro dal Nord dopo il primo allentamento delle misure anti-contagio e l'avvio della fase 2: "Questa notte si sono autoregistrati sulla nostra piattaforma per dichiarare di essere rientrati e di essersi messi volontariamente in quarantena per 14 giorni. Sono centinaia quelli che lo hanno fatto. Siamo molto contenti di questo spirito civico".

L'epidemiologo ha parlato anche dell'estate e di come dovranno attrezzarsi lidi e spiagge: la distanza tra gli ombrelloni, "non ancora decisa", dovrebbe aggirarsi ai 4-5 metri e bisognerà anche "pensare ad un camminamento tra le file di ombrelloni perché ci sarà un via vai di gente". Inoltre c'è la questione dei bambini: "E' un problema serio perché non possiamo impedire ai piccoli di avere una socialità. L'indicazione di buon senso potrebbe essere quella di creare dei gruppi stabili di bambini che giocano sempre tra di loro".

Lopalco poi fa una riflessione sui tamponi. "e' importantissimo che a livello nazionale arrivino linee guida precise. E ci deve essere uno standard minimo nel numero di laboratori abilitati in un ambito regionale sulla base della popolazione. Bisogna però uscire dal paradosso che fare più tamponi significa più sicurezza e più prevenzione: bisogna farli in maniera oculata e mirata sicuramente e farne più di quanti ne sono stati fatti in passato - dice l'epidemiologo - Quindi i tamponi vanno fatti in maniera mirata, anche agli asintomatici che sono entrati in contatto con un caso per circoscrivere il focolaio. Il problema è che siamo al paradosso che è diventato anche argomento di propaganda" aggiunge Lopalco. Infine uno sguardo sul vaccino: "Al momento qualcuno è in fase di sperimentazione sull'uomo. Probabilmente entro l'anno riusciremo ad averlo. Questo vuol dire però che non prima del prossimo avremo gli stabilimenti per produrlo" conclude.

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