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Cronaca

A folle velocità con il motoscafo tra i bagnanti: era senza patente nautica

Oggi la prima udienza a carico di Giovanni Cassano, fratellastro del calciatore Antonio, fermato lo scorso 24 luglio dopo un inseguimento in mare. Quel giorno era alla guida di un'imbarcazione nonostante avesse la patente nautica sospesa per aver investito e ferito, una settimana, un bagnante

Dallo scorso 13 luglio, quando scorazzando lungo le coste di Giovinazzo con il suo gommone aveva ferito alla testa un bagnante, aveva la patente nautica sospesa, ma Giovanni Cassano, il pregiudicato 41enne, fratellastro del calciatore Antonio, ai domiciliari, il 24 luglio solcava nuovamente i mari baresi alla guida di un altro motoscafo ad alta velocità, in fuga dalle motovedette della Guardia costiera e della Polizia che gli chiedevano i documenti. E' uno degli elementi emersi a margine della prima udienza del processo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Bari Ornella Gozzo per i reati di resistenza a pubblico ufficiale con l'aggravante della nave da guerra, quella usata dagli agenti per inseguirlo.

Per il primo episodio, Cassano è invece indagato a piede libero con le accuse di lesioni personali e omissione di soccorso. I difensori dell'imputato, gli avvocati Nicola Quaranta e Massimo Roberto Chiusolo, hanno chiesto al giudice di ammettere agli atti del procedimento le registrazioni delle telefonate fatte ai numeri di emergenza del 113 e del 130, Polizia e Guardia Costiera, e le conversazioni via radio tra la Capitaneria e gli equipaggi delle motovedette che lo inseguivano, oltre agli spostamenti esatti delle imbarcazioni tramite segnale gps.

Il giudice scioglierà le riserve su questi ulteriori accertamenti nell'udienza del 27 settembre, quando saranno sentiti gli agenti che lo hanno inseguito e arrestato. Stando alla ricostruzione fatta dai poliziotti, Cassano era alla guida di un motoscafo in navigazione ad alta velocità tra i bagnanti, a poca distanza dalla costa nel quartiere di Santo Spirito, a nord di Bari. La Polizia è intervenuta dopo diverse telefonate fatte al 113 che segnalavano le gimcane tra i bagnanti del motoscafo, dotato di due potenti motori. Inseguito anche da un'unità navale della Capitaneria, l'uomo è stato fermato una prima volta all'imboccatura del porto di Bari, ma ha ripreso la fuga ad alta velocità prima di essere definitivamente bloccato nel porto di Santo Spirito. Su richiesta della difesa saranno ascoltati ancheßi cinque amici di Cassano che quel giorno erano con lui sul motoscafo.
(ANSA)

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