rotate-mobile
Cronaca

Elementari, in Puglia tempo pieno solo per un alunno su 4. I sindacati: "Media molto inferiore di quella nazionale"

I dati del Ministero dell'Istruzione, riportati da Flc Cgil, mostrano forti differenze anche con le regioni del nord Italia. Una situazione che ha ricadute anche sugli organici dei docenti della scuola primaria

In Puglia solo il 25,6% degli alunni di scuola primaria frequenta a tempo pieno, contro il 47,2% delle bambini e dei bambini a livello nazionali. Dati simili connotano tutto il meridione - dal 16,2% della Sicilia al 32,8% dell’Abruzzo - e "certificano impietosamente il danno formativo che subisce un bambino pugliese e/o meridionale per il solo fatto di essere nato al Sud dove domina il modello a 27 ore" come denunciano dal sindacato Flc Cgil Puglia, riportando i dati del sito del Ministero dell'Istruzione per l'andamento delle iscrizioni per l'anno scolastico 2022/2023. Superiori invece alla media nazionale i dati delle regioni del nord Italia (dal 47,5% del Veneto al 62,3% della Liguria).

"In un anno scolastico un bambino del sud Italia - prosegue il sindacato - complessivamente, avrà frequentato 891 ore di lezione (27 ore settimanali per 33 settimane) a fronte delle 1320 ore di un bambino inserito nel tempo pieno con un saldo negativo in termini di opportunità formativa pari a 429 ore. Nell’arco dell’intero ciclo quinquennale della primaria, quindi, la differenza è di 2.145 ore corrispondenti a due anni di scuola in meno rispetto a un bambino (in alta percentuale collocato in una regione settentrionale) che settimanalmente frequenta la scuola per 40 ore!". Una situazione che ha ricadute anche sugli organici dei docenti della scuola primaria: il Piemonte, infatti, ha un numero di alunni analogo alla Puglia (rispettivamente 162.955 e 161.736), grazie al maggior tempo pieno (rispettivamente 61,8% e 25,6) conta 15.332 docenti della scuola primaria contro i 13.521 della Puglia, con una differenza di 1.811 docenti in più in Piemonte rispetto alla Puglia. 

Un discorso che il sindacato lega infine al tema dell'autonomia differenziata, che ha caratterizzato questa campagna elettorale: "Come non vedere nel diverso accesso al tempo scuola nel ciclo della primaria l’origine della dispersione scolastica e delle povertà educative che affliggono il nostro Sud? Oggi, di fatto, l’Italia è una Repubblica che presenta rilevanti sperequazioni territoriali nella fornitura di servizi essenziali, imputabili, a nostro avviso, proprio alla spinta federalista dei primi anni Duemila - spiegano dalla Cgil - Purtroppo, anche in questa campagna elettorale non solo il tema del Mezzogiorno è poco dibattuto ma nei programmi di alcune forze politiche si rilancia il tema dell’autonomia differenziata basata sulla spesa storica, ovvero la ragione primaria del divario tra Nord e Sud".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Elementari, in Puglia tempo pieno solo per un alunno su 4. I sindacati: "Media molto inferiore di quella nazionale"

BariToday è in caricamento