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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Santo Spirito

Ucciso mentre inseguiva dei rapinatori: la stazione dei Carabinieri di Santo Spirito intitolata a Vincenzo Ranieri

Questa mattina si è svolta la cerimonia in onore del maresciallo che perse la vita, a Santeramo, in un conflitto a fuoco con dei malviventi il 22 marzo 1976

Il gesto eroico lo spinse all’estremo sacrificio: fu colpito a morte, a Santeramo il 22 marzo 1976, mentre inseguiva dei rapinatori. Si è svolta questa mattina a Bari S.Spirito la cerimonia di intitolazione della locale Stazione dell’Arma alla memoria del Maresciallo Vincenzo Ranieri.

All’evento, accompagnato dalle note della Fanfara del 10° Reggimento Carabinieri 'Campania', unitamente al picchetto d’onore nella tradizionale Grande Uniforme Speciale e ad una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri, hanno preso parte i familiari della medaglia d’argento al valor militare nonché i vertici locali dell’Arma, il Generale di Brigata Ubaldo Del Monaco, Comandante della Legione Carabinieri 'Puglia', ed il Generale di Brigata Francesco de Marchis, Comandante Provinciale di Bari.

Tra le numerose autorità intervenute vi erano anche l’Onorevole Gianmauro Dell’Olio, l’Onorevole Ubaldo Pagano, il Procuratore della Repubblica di Bari Roberto Rossi, il Questore di Bari Giovanni Signer, e il Presidente del V Municipio Vincenzo Brandi . A fare da cornice alla cerimonia è stata la presenza dei cittadini e di tantissimi ragazzi degli Istituti scolastici del posto, che hanno partecipato ad un concorso indetto per diffondere la storia di Vincenzo Ranieri, attraverso la realizzazione di elaborati ed opere che hanno ricevuto grandissimi elogi. I premi finali sono stati attribuiti agli studenti di otto classi dell’Istituto 'Umberto Fraccacreta' e del XXVII Circolo Didattico di Bari Palese.

La cerimonia è stata preceduta da un momento di particolare raccoglimento e commozione presso il cimitero comunale di Bari Santo Spirito quando, alla presenza dei familiari, del Presidente del V Municipio del Comune di Bari Vincenzo Brandi, dal parroco della chiesa 'Spirito Santo', Don Fabio Campione, delegato dall’Arcivescovo di Bari-Bitonto, Monsignor Giuseppe Satriano, e del Comandante Provinciale dell’Arma, è stata deposta una corona alla tomba dell’eroe. Assai significativo è stato inoltre il momento in cui i familiari del militare, medaglia d’argento 'alla memoria', hanno scoperto la targa commemorativa. A benedire il momento è stato il cappellano militare della Legione Carabinieri 'Puglia', Don Antonio Cassano.

Il Maresciallo Capo Vincenzo Ranieri, originario del quartiere Palese, si era arruolato nel 1948 nella Legione Allievi di Torino. Successivamente era stato in servizio a Genova dove era rimasto sino al 1956. Dopo il corso e la promozione a Sottufficiale, era stato impegnato in reparti della Legione di Napoli, per poi essere trasferito a Palermo dove era rimasto sino al 1965 e successivamente in Puglia. Dopo un primo periodo alla Sezione di Polizia giudiziaria di Noci, il sottufficiale fu trasferito a quella di Mola di Bari ed infine nel 1970 alla Stazione di Santeramo in Colle quale comandante.

Dalle testimonianze raccolte dai colleghi e dalla cittadinanza, il sottufficiale era descritto come un Comandante buono e generoso, che orientava il proprio agire alla comprensione e alla persuasione.

Il sacrificio di Vincenzo Ranieri

Vincenzo Ranieri è stato insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria con la seguente motivazione:

"Comandante di Stazione distaccata, accorreva, su allarme, unitamente a Militare dipendente, presso un’agenzia bancaria della sede, dove sorprendeva due malfattori che, consumata una rapina, si stavano allontanando. Benché fatto segno ad un nutrito fuoco da parte dei banditi, si lanciava al loro inseguimento ed esplodendo numerosi colpi con la propria pistola riusciva a ferirli. Colpito a sua volta mortalmente alle spalle dal fuoco di un terzo rapinatore, uscito per ultimo dalla banca, continuava l’inseguimento nel disperato tentativo di assicurare alla giustizia i criminali finché abbandonato dalle forze, si accasciava al suolo rifiutando l’aiuto di dipendente Militare che stava sopraggiungendo ed incitandolo, invece, a proseguire l’azione".

Vincenzo Ranieri era sposato la signora Maria Francesca Guario, dall'unione nacquero i figli Anna Maria e Vito: all’epoca del tragico episodio avevano 12 e 7 anni.

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