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Cronaca

Capi d'abbigliamento contraffatti o rubati pronti per la vendita: arrestati due imprenditori

Le indagini condotte da Finanza e Dda hanno portato all'arresto di due persone. Negli esercizi commerciali da loro gestiti tra Casamassima, Bari e Prato, sono stati sequestrati diversi articoli falsificati o provento di furto

Avrebbero importato e messo in vendita prodotti contraffatti, ma anche rubati, sul mercato sia pugliese che nazionale. Quattrordici persone in tutto sono finite nelle indagini condotte, sin dal 2014, dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria con il coordinamento della Dda. 

In tale contesto, nella mattinata odierna, i finanzieri del Comando Provinciale di Bari, con la collaborazione dei colleghi di Prato, hanno eseguito un’ordinanza cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari, nei confronti di due imprenditori di etnia cinese e senegalese, entrambi indagati per i reati di contraffazione, alterazione o uso di marchi mendaci, di introduzione nello stato e commercio di prodotti con segni falsi, ricettazione. 

Il provvedimento cautelare è stato emesso dall’Autorità Giudiziaria in esito alle indagini svolte dall’articolazione specializzata sulla tutela dei diritti di proprietà industriale ed intellettuale in seno al Nucleo PEF di Bari, le quali hanno consentito di documentare  che i due cittadini extracomunitari conducessero, prevalentemente sulla provincia barese, l’illecita attività di importazione e successiva commercializzazione, di rilevanti partite di calzature e articoli di abbigliamento recanti noti marchi di fabbrica contraffatti, con l’aggravante di aver commesso il fatto in modo sistematico e attraverso l’allestimento di mezzi ed attività organizzate.  

A riscontro delle ipotesi accusatorie, nei mesi precedenti all’arresto sono stati eseguiti numerosi sequestri di beni contraffatti, tra cui oltre circa  180.000  fra capi e accessori di abbigliamento, 4074 mq di tessuti della nota marca Louis Vuitton (pari ad un intero campo da calcio) e n. 67.553 articoli d’abbigliamento, risultati provento di furto. 

Oltre all’esecuzione dei provvedimenti cautelari, sono in corso diverse perquisizioni locali a Bari, Casamassima (BA) e Prato presso gli esercizi commerciali gestiti dagli indagati, utilizzati sia per lo stoccaggio della merce, in arrivo prevalentemente dalla Cina che per la successiva rivendita diretta ovvero mediante la cessione a venditori ambulanti.

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