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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia

Sostegno alla produzione, verifiche nei porti e rispetto dell'italianità: le richieste degli agricoltori per proteggere il grano di Puglia

Questa mattina, davanti al Varco della Vittoria del porto di Bari, si è svolto un sit-in di protesta, a difesa della filiera italiana grano-pasta, organizzato dalla Cia Agricoltori regionale

Dal sostegno alla produzione alle verifiche nei porti, fino ai controlli sul rispetto dell'italianità dei prodotti: la Cia Agricoltori Puglia propone 10 azioni per risollevare il settore del grano, in difficoltà a causa del crollo del valore del frumento duro. Questa mattina, davanti al Varco della Vittoria del porto di Bari, si è svolto un sit-in di protesta a difesa della filiera italiana grano-pasta: all'appuntamento hanno preso parte, tra gli altri, rappresentanti di Cia Puglia, del Consiglio regionale pugliese (il presidente della IV Commissione Francesco Paolicelli) nonchè una delegazione di cerealicoltori dalla Basilicata.

“Le navi arrivano soprattutto da Romania, Malta e Turchia”, ha spiegato Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani. “La cosa strana è che Romania e Malta notoriamente non sono Paesi che esportano grano duro - aggiunge -. Inoltre, in Turchia il prezzo del prezioso cereale è regolato dal governo ed è alto. Siamo sicuri che il grano che arriva da queste nazioni sia di loro produzione? O si tratta di manovre messe in atto dalla Russia per aggirare l’embargo”. Già ad aprile 2023, secondo dati ministeriali certificati e attendibili, l’import di grano duro ha raggiunto la quota necessaria alle industrie italiane della pasta. Per quale motivo, dunque, nei mesi da maggio ad agosto, con una forte accelerazione nelle ultime settimane, i porti italiani hanno continuato ad accogliere navi con tonnellate di frumento duro importato?".

“Per dissipare ogni dubbio, ma soprattutto per tutelare i produttori e i consumatori italiani, serve attivare strumenti di trasparenza e controllo”, ha aggiunto Sicolo. “Per questo chiediamo una task force che verifichi dna, provenienza e salubrità dei grani che arrivano nei porti d’Italia; l’attivazione del Registro Telematico e del pacchetto di azioni previste dal programma Granaio Italia” rimarca l'esponente Cia Puglia.

Rispetto ai valori massimi raggiunti nel giugno 2022 il prezzo del grano duro è sceso di quasi 200 euro a tonnellata. Continuando così, con il calo dei prezzi all’origine, l’aumento dei costi di produzione e il calo delle rese causato dalla siccità, si corre il rischio di un abbandono della produzione cerealicola da parte di molte aziende. Il trend della bilancia cerealicola non si arresta e il passivo già verificatosi nei primi due mesi del 2023 si consolida, portandosi nel primo trimestre dell'anno in corso a 1 miliardo di euro (per la precisione 1.014,6 milioni di euro) in peggioramento rispetto ai 798,4 milioni di euro del 2022. Di qui la proposta di un appello ai parlamentari pugliesi e alla Regione Puglia per attivare misure a sostegno del settore.

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