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Casa green, le norme europee peseranno sui conti dei baresi: "Addio alle caldaie a gas, edifici da riqualificare"

La Direttiva Ue, approvata in questi giorni a Bruxelles, prevede la dismissione entro il 2040 dei sistemi di produzione energetica affidati a combustibili fossili. Gli incentivi per l'acquisto di nuove caldaie termineranno già dal 2025. Le strade alternative per l'adeguamento energetico comporteranno spese importanti

Addio alle caldaie a gas, entro il 2024 i sistemi di riscaldamento casalinghi saranno ad 'energia pulita'. La Direttiva europea che definisce i parametri della 'casa green', approvata negli ultimi giorni a Bruxelles, rischia di far sballare i conti dei baresi che dovranno prevedere importanti lavori di adeguamento delle loro abitazioni. Il patrimonio immobiliare presente nel capoluogo pugliese, infatti, risulta vetusto rispetto alla prescrizioni e agli obiettivi che la Comunità Europea ha fissato sulla strada verso un continente a 'zero emissioni'. 

La Direttiva comunitaria non è recepita automaticamente dagli ordinamenti statali: ogni Paese membro Ue dovrà definire i tempi e i modi di applicazione della norma quadro europea. La situazione italiana si presenta delicata per due principali motivi: i cittadini proprietari di un'abitazione sono circa l'80% della popolazione, il dato quasi è inversamente proporzionale alla media europea. L'altra criticità è rappresentata dalla presenza di un notevole numero di edifici da riqualificare.

La trasformazione degli appartamenti in 'case green' non sarà indolore per i portafogli dei consumatori baresi. I lavori di adeguamento saranno importanti, anche se potranno essere affrontati nel lungo periodo, entro il 2040. Nel breve, chi vorrà cambiare la caldaia a gas, dovrà tener conto di un aumento dei costi generato dalla fine degli incentivi.

L'architetto Antonio Stragapede, consigliere dell'Ordine degli Architetti di Bari e vice presidente del Distretto dell'Edilizia Sostenibile, spiega a BariToday quali saranno i grandi cambiamenti all'orizzonte. 

"La Direttiva Europea specifica che gli incentivi per l'acquisto di caldaie a gas non saranno più disponibili a partire dal 1° gennaio 2025 e, a livello nazionale, entro il 2040 si avvieranno strategie per eliminare completamente le caldaie a gas - sottolinea Stragapede - Mentre dall'anno prossimo non ci saranno più incentivi, a partire dal 2040 chi è dotato in casa di caldaia a gas dovrà disattivarla per passare a nuovi sistemi di produzione. La motivazione di questo cambio? La caldaia utilizza un combustibile fossile e quindi non ha una componente di energia rinnovabile. Bisognerà passare dalla caldaia a gas alla pompa di calore: questo sistema utilizza energia elettrica che, a sua volta, può essere prodotta da pannelli fotovoltaici. Anche le caldaie a condensazione, che fanno sempre parte dei sistemi alimentati a gas, saranno escluse dagli incentivi a partire dal gennaio 2025".

Stop definitivo alle caldaie a gas dal 2040

"Le caldaie a gas utilizzano un combustibile fossile che nel suo consumo produce Co2, immessa di conseguenza in atmosfera. Abbiamo necessità di ridurre drasticamente le emissioni di Co2, dobbiamo quindi utilizzare dei sistemi che ci permettano di sfruttare l'energia rinnovabile (quindi di autoprodurre energia) - chiarisce l'architetto barese - Nei prossimi anni non potremo più realizzare edifici energivori, l'alimentazione tramite caldaia a gas non permette di migliorare la prestazione energetica degli immobili. L'evoluzione sotto questo aspetto è rappresentata dai sistemi a pompa di calore che permettono di utilizzare energia rinnovabile per l'alimentazione".

Entro il 2050 edifici a 'zero emissioni'

"La Direttiva Ue definisce la necessità di ridurre le emissioni di Co2 e quindi tutti gli edifici entro il 2050 dovranno diventare a 'zero emissioni' - precisa l'esperto in Edilizia Sostenibile - Per realizzare l'obiettivo indica due strategie: il miglioramento dell'involucro e la sostituzione dell'impianto energetico. La riqualificazione dell'involucro deve rappresentare il 55% di miglioramento. La norma comunitaria pone dunque, a base della svolta ecosostenibile, la riqualificazione energetica dell'involucro degli edifici e a ciò si può aggiungere anche quella dell'impianto. La riqualificazione dell'involucro consiste nel miglioramento del cappotto termico e nella sostituzione degli infissi".

Infissi da cambiare

"Gli infissi in commercio attualmente sono già validi a garantire le prestazioni richieste dalle indicazioni comunitarie - sottolinea Stragapede - I nuovi edifici sono già allineati con le nuove prescrizioni. Gli immobili costruiti in questi anni sono classificati Near Zero Energy Building (Nzeb). Le future costruzioni, invece, dal 2030 dovranno essere 'Zero emission Building' (Zemb) e garantiranno un bilancio zero fra energia prodotta da fonte rinnovabile e l'energia utilizzata per far funzionare la struttura".

Previsti nuovi incentivi?

"Il mercato, grazie all'ausilio delle nuove tecnologie, è già pronto per realizzare ciò che l'Unione Europea richiede, si sta già costruendo seguendo queste linee - dichiara l'architetto - Il problema è legato alla riqualificazione del patrimonio immobiliare già esistente. Le abitazioni che utilizzano un sistema di produzione alimentato con caldaie a gas, entro il 2040 dovranno essere tutte riconvertite. Il Governo dovrà prevedere una politica di incentivi, il discusso superbonus del 110% andava in questa direzione, aveva cioè l'obiettivo di riqualificare gli edifici, ma è stato pianificato male. Era un sistema di incentivazione rispetto agli obiettivi che la Comunità Europea già aveva imposto. La prima Direttiva in materia è datata 2010, quindi si era già a conoscenza del percorso intrapreso. Nella recente norma quadro approvata c'è, invece, la definizione puntuale delle tempistiche e degli obiettivi finali da raggiungere. Il termine ultimo è il 2050: per quella data tutto il patrimonio immobiliare europeo dovrà essere a energia quasi zero". 

"Per i consumatori il cambiamento comporterà una spesa importante a meno che non ci siano degli incentivi che, ritengo, potranno essere pianificati - conclude Antonio Stragapede - Tutti gli edifici, inoltre, dovranno essere predisposti sia con fotovoltaico che con solare termico. Il fotovoltaico alimenterà la produzione di energia elettrica, il solare servirà per la produzione di acqua calda. Gli interventi non saranno semplici. Tramite gli incentivi si dovrà sostenere questo grande cambiamento".

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