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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia San Paolo

Ricorso in Cassazione contro la costruzione di un inceneritore al San Paolo: "Assenti i Comuni di Bari e Modugno"

Il Comitato 'No Inceneritore' precisa: "Facciamo fatica a comprendere i motivi per cui i sindaci Decaro, Bonasia e tutti gli altri dei Comuni dell’Aro Ba2 non ritengono di dover intervenire nel giudizio pendente innanzi le Sezioni Unite"

"Facciamo fatica a comprendere i motivi per cui Il Sindaco Decaro, il Sindaco Bonasia e tutti gli altri Sindaci dei Comuni dell’Aro Ba2 non ritengono di dover intervenire nel giudizio pendente innanzi le Sezioni Unite della Cassazione, che è l’unico organo giurisdizionale che può, ove lo ritenesse, annullare la sentenza del Consiglio di Stato che a tutt’oggi impedisce di annullare il provvedimento autorizzatorio della Regione Puglia, accettato originariamente dal Comune di Bari, atto a costruire l’inceneritore". Lo dichiara, in una nota, il Comitato No Inceneritore in merito alla disputa circa la realizzazione di un nuovo impianto dell'azienda Newo Spa nel quartiere San Paolo di Bari.

"Fatichiamo ca comprendere ciò - si legge nella nota del Comitato No Inceneritore - anche in considerazione del fatto che è verosimile ritenere che, stanti i pronunciamenti del Tar-Bari e del Consiglio di Stato, vi potrebbero essere pesanti condanne alle spese di giudizio che ovviamente sarebbero a carico dei comuni e quindi dei cittadini che versano le somme atte a finanziare i servizi erogati dai medesimi comuni".

"Il Comitato No Inceneritore - si precisa nel comunicato - si augura  che i ricorsi proposti dai Comuni di Bari, Modugno e Aro BA2, avverso la sentenza del Tar Puglia-Bari, con la quale si afferma che in presenza della sentenza del Consiglio di Stato, non è possibile annullare l’autorizzazione emessa dalla Regione Puglia e originariamente accettata dal Comune di Bari, nonché nei confronti dell’esito autorizzatorio della conferenza di servizi, riescano ad ottenere un risultato positivo. Diciamo con franchezza che facciamo fatica a comprendere come possa, allo stato degli atti, la magistratura amministrativa annullare il provvedimento autorizzatorio dopo essersi pronunciata
favorevolmente in Consiglio di Stato e successivamente al Tar Puglia-Bari sulla legittimità del provvedimento e ciò perché, in presenza della sentenza del Consiglio di Stato, non è possibile modificare alcunchè".

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