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Sabato, 27 Aprile 2024
Calcio

Bari, De Laurentiis: "Ripartiamo da certezze come Polito e Mignani. Nei prossimi giorni in arrivo due attaccanti"

Il presidente biancorosso ha aperto la nuova stagione in conferenza stampa: oltre a tornare sulla finale persa, sulla mancata cessione del club, ha parlato della nuova stagione, dei rinnovi e dei nuovi acquisti. Presentate anche la maglia e la campagna abbonamenti

Il lungo silenzio seguito alla finale play-off di Serie B persa contro il Cagliari è finito. Luigi De Laurentiis, patron della SSC Bari, ha incontrato la stampa nella conferenza di apertura della nuova stagione, in cui oltre a ribadire il proprio impegno per il 2023-2024, ha presentato importanti novità come la nuova maglia e la campagna abbonamenti.

"Sono felice di essere qui, questo è l'inizio del sesto anno da presidente del Bari - ha esordito -. È passato già del tempo ed è come se fosse volato, ma il bilancio di primi questi cinque anni mi rende comunque felice. Nello scorso campionato siamo arrivati quasi in altissimo, abbiamo portato a casa numeri strabilianti, ci ha guardato tutta la Serie A. La finale ha avuto un'atmosfera da Champions anche a detta delle emittenti televisive. Dobbiamo essere contenti nonostante il risultato. L'11 giugno andare a dormire è stato difficile, abbiamo avuto giorni a seguire non facili, giorni di pausa. In queste settimaner ho sentito tante paure, ansie. Siamo stati in silenzio ma siamo stati gli ultimi a finire il campionato. Non abbiamo avuto il tempo che hanno avuto gli altri per aggredire il mercato. La prima certezza per me era Ciro Polito. Anche lui si è preso una pausa di riflessione, eravamo tutti molto amareggiati dalla delusione. L'altra certezza era Michele Mignani. Ripartiamo dalla base Mignani-Polito-De Laurentiis, che si conosce bene, ha gli stessi valori. Questa piazza ha bisogno di tanto e noi dobbiamo dare tanto. Ovvio che nel mercato il Bari agisce in maniera precisa. Spesso le trattative lunghe. Per ora è arrivato Faggi, oggi firmeremo un triennale con Maita, un biennale con Pucino. Abbiamo confermato delle certezze in una squadra che ne ha già tante. In attacco ci saranno cambiamenti, tra pochi giorni annunceremo due attaccanti importanti. Stiamo lavorando, stiamo facendo il noostro meglio, sarà un campionato difficile, in cui squadre che hanno investito più del bari sono retrocesse o non hanno fatto i playoff. Abbiamo un nucleo già rodato, questa è la certezza".

L'obiettivo stagionale

Resterà deluso chi si aspettava un De Laurentiis che punta direttamente alla Serie A, anche questa volta, infatti, il numero uno dei Galletti ci va coi piedi di piombo: "Migliorare il terzo posto significa puntare dritti alla A. Questa è una categoria difficile, lo scorso anno volevamo consolidarci, il risultato è andato oltre le aspettative. Quest'anno voglio puntare ai play-off. Tutto ciò che verrà oltre sarà premiante, se oggi dichiarassi il massimo sarei un venditore di fumo. Voglio essere cauto, certo di avere un gruppo di uomini forte".

Sugli scenari societari: "Quest'anno ci sono stati interessamenti, dall'estero abbiamo ricevuto approcci da fondi, per ora penso a questa squadra, alla mia azienda. Fin quando non ci sarà nulla di concreto io continuo a costruire, anche oltre le aspettative, le ambizioni sono importanti, siamo persone che vogliono costruire un'azienda sana. La vendita è sempre una problematica, ma ci faremo trovare preparati. Cessione sfiorata? Se ci fossero stati dei discorsi il risultato finale ha deviato questa possibilità. Rimaniamo con molto piacere alla guida del club continuando a costruire".

Sul silenzio : "Io conosco bene Bari, l'azienda non può vivere delle sensazioni, ha bilanci e strategie. Se si basasse sugli umori della città non andrebbe bene, per quanto li rispettiamo e per noi sono al primo posto. Ci riempie di gioia poterli rappresentare. Dall'11 giugno un minimo di break di alcuni collaboratori era forzata. Sono state due settimane in cui ci si può concedere qualcosa, il tam tam social aiuta la vendita dei giornali".

Cheddira e Caprile in partenza

Al presidente è stato chiesto anche dei due asset più preziosi del Bari, ovvero di Walid Cheddira ed Elia Caprile: "Sono due giocatori che sono diventati due star del campionato di B a tal punto che hanno desiderio di giocare in un'altra serie più importante. Io non posso bloccarli se hanno intenzione di andare altrove. Sono felice per loro, per aver creduto in loro. Ringrazio Polito di averci creduto. Non possiamo avere persone scontente, probabilmente troveranno una sistemazione e la loro vendita diventerà ulteriore budget. Ci sono varie offerte sul tavolo, valuteremo l'offerta che più ci aggrada. Il budget? Dipenderà anche dalle vendite dei giocatori ma non sarà inferiore allo scorso anno. Le plusvalenze verranno reinvestite nel Bari. In tutti questi anni abbiamo avuto un bilancio negativo, perché investiamo in questa azienda. Non andremo a coprire debiti pregressi ma le esigenze del mercato".

Squadra da rifondare per metà

Il Bari potrà contare su un nucleo di giocatori da cui ripartire ma dovrò rimpiazzarne molti altri, alcuni dei quali importanti come Benedetti e Folorunsho: "Bisogna avere fiducia nel nostro lavoro. Negli ultimi tre anni abbiamo saputo di saper scovare e valorizzare giocatori. I risultati ottenuti sono andati oltre le aspettative. Arriveranno giocatori importanti. Avremo la capacità di portare giocatori competitivi per la squadra. Non possiamo avere a Bari giocatori che non sposano di restare qui. Voglio ringraziare pubblicamente Mirco Antenucci, ha deciso di lasciarci, gli avevamo proposto un contratto di un anno, simile a quello di Di Cesare. Mirco desiderava essere al centro di un progetto, a 39 anni abbiamo offerto ciò che potevamo. Andando in C è tornato in un'altra squadra che è stata casa sua, gli hanno offerto due anni di contratto e un posto da dirigente, Antenucci è stato un simbolo della squadra. Mancherà, gli faccio un in bocca al lupo. Dateci il tempo, arriveranno giocatori che arricchiranno la rosa. Partiamo da una difesa di ferro, dalle conferme di Maita e Pucino. Chi ha avuto la cinghia larghissima è retrocesso. Scovare giocatori che hanno qualità che siano funzionali al massimo per il gioco del nostro allenatore, e ovviamente le qualità caratteriali che consentono al gruppo di amalgamarsi. In campo raramente ci sono stati gesti di stizza, si sono voluti tutti bene, l'ultimo saluto in tanti avevano le lacrime agli occhi. Ci sono state emozioni forti, per me, per Ciro, per il sindaco. Importante portare nomi che abbiano la testa giusta. Si è smantellata una parte, ma ne troveremo altri"..

La conferma di Mignani

La scelta di ripartire da Mignani è stata motivata in questo modo: "Abbiamo analizzato attentamente. Ogni allenatore ha pregi e difetti. Sulla finale ne ho sentite tante ma col senno di poi siamo tutti bravi. La cosa più importante era comprendere quanto fosse motivato l'allenatore e lo è. Ha un grande staff, un carattere fantastico, è un uomo tutto d'un pezzo, che coinvolge tutti. Al primo anno di B se l'è giocata fino alla fine. Non volevo fare l'errore fatto con Vivarini. Fu un errore non confermarlo dopo quella finale persa. Imparando dagli errori del passato e sentendo le motivazioni del mister, che ha sofferto tanto, ho capito che era pronto, è un uomo ambizioso. È taciturno ma dà tanto valore a ciò che fa".

Più pressioni dopo la scorsa annata

Dopo i risultati della scorsa stagione le aspettative della piazza sono sempre più alte: "Sento ancora più responsabilità, proprio per questo non voglio essere scriteriato. Non vendo fumo. Altre presidenze hanno sfiorato il risultato e lo scorso anno non hanno fatto i play-off. Per questo ho confermato l'asse composto da me, dal ds e dall'allenatore. Sento la responsabilità, anche per questo c'è stato silenzio. Avrei potuto parlare e dire delle ovvietà, sono abituato a essere concreto. Preferisco essere attento, vogliamo fare passi precisi. Le retrocesse? Spaventano sempre, hanno organici importanti, il paracadute, ma è difficile parametrarsi. Saranno delle rivali. Ogni partita ha dinamiche a sé. Vale sul campo la bravura di scegliere gli uomini giusti"..

I nomi per l'attacco

Per rinforzare l'attacco, il reparto attualmente meno corposo, si fanno con insistenza i nomi di Marco Nasti (del Milan, nella scorsa stagione in prestito al Cosenza) e di Davide Diaw (di proprietà del Monza, l'anno scorso in prestito al Modena): "Al momento non vorrei fare nessun nome. Queste trattative sono delicate, ci sono nomi, ma ce ne sono anche altri. Sarei irresponsabili. Il rinnovo di Botta? Sono in attesa di notizie".
 

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