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La protesta degli infermieri vincitori di concorso in Puglia: "Posti a grande distanza da casa. Chiediamo incontro alla Regione"

In 566 hanno ottenuto il contratto a tempo indeterminato, su una platea complessiva di 4200 idonei per un concorso bandito nel 2019. La storia di Mariagrazia raccontata a Baritoday

La gioia di vincere un concorso atteso da tanto rovinata dall'assegnazione del posto a numerose decine, a volte centinaia di km da casa, costretti a fare i conti con una quotidianità insostenibile: monta la protesta tra gli infermieri  pugliesi che hanno vinto il concorso organizzato dalla Regione Puglia, dopo che molti di loro hanno ricevuto, in queste settimane, lettere di incarichi che riguardano sedi lavorative anche in province diverse.

In 566 hanno già ottenuto il contratto a tempo indeterminato, su una platea complessiva di 4200 idonei per un concorso bandito nel 2019. Tante le storie come quella di Mariagrazia, barese e da 3 anni infermiera del 118 a pochi km dal capoluogo pugliese, assegnata all'Irccs di Castellana Grotte: "Mi è andata anche 'bene' - racconta a BariToday.- perchè alcuni colleghi di Lecce hanno ricevuto un incarico a Foggia oppure altri residenti baresi dovranno andare a Brindisi o in Capitanata. Tutto ciò, ovviamente, comporta grossi disagi. I nostri turni sono molto serrati e diventa impossibile fare una vita da pendolari. I problemi si riflettono poi sulla vita familiare: si rischia di dover pagare due affitti di casa, con uno stipendio base di 1500 euro, ma anche di non vedere coniugi, compagni e figli per molti giorni". Una situazione a cui va ad aggiungersi il disagio dell'emergenza Covid, con turni appesantiti da assenze per operatori contagiati e il rischio, maggiore rispetto ad altre categorie, di contrarre il virus.

Per quanto riguarda il concorso, le Asl hanno messo a disposizione un numero di posti per provincia o istituto ospedaliero. I candidati, nell'iscrizione, hanno inserito le loro preferenze, ovviamente inserendo ai primi posti le destinazioni a loro più vicine: lo scorrere della graduatoria ha portato ad un esaurimento immediato delle prime scelte (anche per la presenza di pochi posti banditi da alcune Asl), scatenando, di fatto, un 'mix' di vincitori e province diverse che ha causato la protesta delle ultime settimane. Per i cambi di sede, a causa delle lungaggini burocratiche, possono anche passare anni.

"Non è poi, solo una questione di stress dei turni - fa notare ancora Mariagrazia - ma è anche un problema di professionalità. Ognuno di noi, in questi anni ha maturato competenze più specifiche a seconda del settore in cui è stato impiegato. La prontezza, la velocità, la percezione del rischio non si apprendono sui libri dell'Università. Se dovesse essere assegnato, al 118, un collega che magari è stato prevalentemente in un ambulatorio oppure un neo laureato, inevitabilmente è facile che possa trovarsi spiazzato. A farne le spese può essere il paziente. Queste graduatorie hanno vanificato completamente la nostra esperienza maturata in questi anni".

La protesta ha visto vincitori e idonei contattare le massime autorità regionali sia politiche che sanitarie, dal governatore Michele Emiliano al direttore del Dipartimento Prevenzione Vito Montanaro e fino al neo assessore alla Salute Rocco Palese, al quale è stata inviata una lettera: "Quello che desideriamo - rimarca Mariagrazia - è semplicemente di poter continuare a lavorare vicino alle nostre famiglie e, da vincitori di un concorso, non ci sembra una richiesta pretenziosa o irrealizzabile, considerate le evidenti carenze di personale infermieristico di tutta la Regione. Già solo integrando i posti calcolati secondo il Piano Triennale del Fabbisogno del Personale (Pftp) 2020/2022, l'Asl Bari ad esempio avrebbe bisogno di 434 infermieri in più, rispetto ai 160 posti messi inizialmente a concorso. Ma questi 434 posti sono solo 'virtuali', senza l’approvazione della Giunta Regionale".

C'è attesa, dunque, per un incontro tra l'amministrazione regionale e i sindacati, rinviato già due volte dopo che era stato convocato il 28 febbraio e l'8 febbraio scorsi. Nel frattempo sono già partite le convocazioni per le visite mediche pre-assuntive e le richieste di documentazioni propedeutiche alla firma del contratto. Per questa ragione i vincitori e gli idonei chiedono di congelare la situazione con l'obiettivo di trovare un punto Comune. Il rischio, però, è che possa essere già troppo tardi. 

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