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Domenica, 28 Aprile 2024
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Gli spazi dell'ex Caserma Rossani intitolati a tre giornalisti: "Un riconoscimento per il loro valore e impegno"

La delibera di indirizzo approvata dalla giunta comunale per dedicare luoghi evocativi dell'attuale parco a Giuseppe Gorjux, Michele Abbate e Michele Lomaglio

Tre personalità che hanno "contribuito egregiamente a rendere Bari un polo interessante e dinamico dal punto di vista culturale": con questa motivazione, su proposta dell’assessore alla Toponomastica Eugenio Di Sciascio, la giunta comunale ha approvato questa mattina una delibera di indirizzo con cui l’amministrazione comunale intende intitolare un luogo evocativo, all’interno del parco della ex Caserma Rossani, a tre illustri giornalisti della nostra terra, Giuseppe Gorjux, Michele Abbate e Michele Lomaglio, come riconoscimento del loro valore, dell’impegno e dell’elevata professionalità. I tre professionisti, infatti, attraverso la loro grande passione civile e le loro doti giornalistiche, hanno dato lustro alla città di Bari.

“Il provvedimento odierno - commenta Eugenio Di Sciascio - risponde alla volontà dell’amministrazione comunale di proseguire nella costruzione di una memoria storica condivisa, un percorso intrapreso già da qualche anno al fine di rendere omaggio a personalità illustri che hanno contribuito allo sviluppo e alla crescita della città e, allo stesso tempo, di promuovere modelli positivi con cui i giovani possano confrontarsi e crescere. Si tratta di tre autorevoli giornalisti che hanno contribuito egregiamente a rendere Bari un polo interessante e dinamico dal punto di vista culturale. Pertanto siamo lieti di aver approvato questa intitolazione in memoria di tre personalità di spicco, accomunate dalla stessa passione e onestà intellettuale, in uno spazio pubblico dal forte valore evocativo in cui avranno sede la più grande public library del Mezzogiorno e l’Accademia delle Belle Arti”.

Giuseppe Gorjux ha diretto dal 1987 al 1994 la Gazzetta del Mezzogiorno di Bari, quotidiano di cui è stato anche amministratore delegato e direttore generale. Dopo la scomparsa del padre nel 1943, si è laureato in giurisprudenza per poi cominciare la sua carriera professionale da praticante e poi diventare cronista, redattore, caporedattore nel 1961 e vicedirettore nel 1963. Nel 1973, a causa delle improvvise dimissioni dell’amministratore delegato, Gorjux fu chiamato ad assumere la carica amministrativa della società. Nel 1978 il Banco di Napoli, proprietario della Gazzetta, affidò la gestione della testata alla Edisud Spa, che confermò a Gorjux la carica di amministratore delegato e direttore generale. Dopo un breve interludio alla direzione politica del giornale di Antonio Spinosa e Franco Russo, nel marzo del 1995, Giuseppe Gorjux tornò a firmare il giornale in qualità di direttore. Nel dicembre 1997 la fondazione del Banco di Napoli vendette l’intera proprietà e, nel nuovo assetto, Giuseppe Gorjux assunse la carica di presidente. Gorjux ha anche ricoperto il ruolo di presidente dell’Associazione della Stampa di Puglia e Basilicata, consigliere dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia e Basilicata e membro del consiglio di amministrazione, oltre ad incarichi prestigiosi nella Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali), entrando a far parte anche della giunta.

Michele Abbate è stato uno storico meridionalista, critico letterario e giornalista della carta stampata. Diventato giornalista professionista giovanissimo, è stato redattore capo della casa editrice Laterza e poi, per molti anni, responsabile della terza pagina della «La Gazzetta del Mezzogiorno». Protagonista della battaglia meridionalistica nel secondo dopoguerra, promosse diverse esperienze editoriali tra cui «Il nuovo Risorgimento», l’edizione barese de «La voce», primo quotidiano di sinistra nel Mezzogiorno nel secondo dopoguerra, e il quotidiano «La Calabria», che fonda nel 1956 assieme ad altri colleghi della Gazzetta del Mezzogiorno. Tra le sue numerose opere si ricordano “La filosofia di Benedetto Croce e la crisi della società italiana” (Torino, Einaudi, 1955) e “Libertà e società di massa” (Bari, Laterza, 1966). Una parte del suo archivio è conservato dall’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea “Tommaso Fiore”. Nella sua lunga carriera professionale Michele Abbate ha sempre dedicato grande attenzione alle nuove leve del giornalismo, incoraggiandone la loro attività, mettendo a disposizione il suo patrimonio di conoscenze personali e culturali.

Michele Lomaglio si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Bari. Giornalista professionista è stato a lungo caporedattore della Gazzetta del Mezzogiorno. Nel 1956 fonda a Cosenza il quotidiano «La Calabria», di cui fu amministratore delegato, con un gruppo di intellettuali e imprenditori pugliesi e calabresi, esperienza che, per problemi logistici dovuti a una mancanza di una rete di servizi postali, telegrafici e ferroviari, durò solo alcuni mesi. Eletto nel 1976 nel consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, ne è stato a lungo tesoriere. Le sue esperienze professionali furono da sempre arricchite con il suo impegno politico. Antifascista, Michele Lomaglio fu una delle prime tessere del Partito d’Azione. Iscritto successivamente nel Partito Repubblicano sotto la segreteria di Ugo La Malfa, ne fu segretario provinciale. Fu uno degli artefici, insieme a Renato Dell’Andro, Rino Formica e Michele Di Giesi, della prima esperienza di centrosinistra a Bari con sindaco Trisorio Liuzzi. Fu nominato presidente dell’ECA - Ente Comunale di Assistenza, nel 1974 divenne membro esecutivo dell’INADEL, dove rimase fino allo scioglimento avvenuto nel 1977 con la nascita dell’INPDAP. Nel 1975 diventò vicepresidente dell’Ente Provinciale del Turismo di Bari e si fece promotore del gemellaggio tra Bari e Dubrovnik, implementando gli scambi turistici, culturali e commerciali fra le due città. Ciò che ha contraddistinto l’uomo, al di là dei suoi pregi professionali, è stata la sua grande umanità unita a un’apertura culturale e mentale di grande levatura.

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