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La sala conferenze della Cisl Bari intitolata a Natale Pisicchio, nel centesimo della sua nascita

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Cerimonia di intitolazione della sala conferenze della CISL Bari a Natale Pisicchio Segretario Generale CISL Bari dal 1959 al 1969. All'incontro sono intervenuti oltre al Segretario generale UST CISL Bari Giuseppe Boccuzzi, Antonio Castellucci Segretario Generale USR CISL Puglia, Pino Pisicchio già deputato della Repubblica Italiana e Giuseppe De Tomaso già Direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno. Nato a Corato il 2 febbraio del 1921, Natale Pisicchio respira fin da giovanissimo un’atmosfera di acuta sensibilità ai temi sociali attraverso l’esperienza del padre, Giuseppe, autore tra l’altro di scritti a sostegno delle lotte dei lavoratori. Nel 1946 è già impegnato sul fronte sindacale e nel 1948 fonda con Pastore e Storti la CISL, realizzando in Terra di Bari il primo nucleo dei sindacati liberi. Sindacalista per vocazione e intimo convincimento, porterà nell’esperienza delle dure lotte sindacali degli anni cinquanta e sessanta, la sua profonda ispirazione cattolica. E’ segretario generale della CISL di Terra di Bari, della Puglia e membro degli organi di direzione nazionale. Giuseppe Boccuzzi ha spiegato che nel centesimo anno dalla sua nascita, è stato deciso di ricordare la figura di Natale Pisicchio, con l’intitolazione della sala Conferenze. “ L’evento – aggiunge Boccuzzi rappresenta non un’occasione celebrativa, ancorchè piena di senso, che assolve all’amorevole gesto della memoria, ma una importante testimonianza del ruolo che sindacalisti come N.P. prima nel sindacato e poi nel Parlamento seppero avere negli anni decisivi per la costruzione di un sistema di tutele per i lavoratori italiani.” Natale Pisicchio partecipò alla fase costituente della Cisl di Pastore e Storti, costruendo il sindacato libero in Puglia. La sua provenienza dal filone bracciantile ne fece uno dei maggiori artefici delle grandi vertenze contro il padronato latifondista in provincia di Bari nella difficile stagione della riforma agraria. La storia di Natale Pisicchio è una storia tutta meridionale nel senso più sentito del termine, sotto la valenza delle sofferenze e del riscatto o meglio dell’impegno civico per un riscatto collettivo. “L’avventura – ricorda Boccuzzi - partì da Corato negli 40, periodi difficili, periodi del pane senza farina e dell’acquasalsa, ma che furono da stimolo a proiettare un ragazzo di 25 anni, in un posto disperato nel Sud più disperato, tra i braccianti che avevano solo braccia e fame e organizzare la lotta al latifondo che li affama. Ma quella lotta per Natale non avrà mai il senso di una strategia rivoluzionaria, bensì il sapore di una profonda rivendicazione sociale, che ha come obiettivo l’ottenimento del giusto, del riequilibrio e non del ribaltamento né del conflitto ad ogni costo, piegato ad una logica politica militante. Natale pertanto non potè non essere dalla parte della libertà, rifiutando condizionamenti di logiche massimaliste che il partito comunista di allora cercava di infondere al movimento sindacale unitario e in particolar modo alle lotte bracciantili, esacerbando il conflitto sociale per estrarre effetti politici corrosivi. Natale Pisicchio come detto partecipò con determinazione alla fase costituente della Cisl di Pastore, Romani e Storti, condividendo una nuova esperienza di sindacato libero, e così per impiantare il sindacato nuovo nell’allora provincia di Bari, nei suoi 48 comuni, dalla dorsale murgiana ai paesi di mare al vasto hinterland cittadino.Furono momenti di grande impegno, si conobbero gli uomini, le case, le irreparabili umidità delle sezioni delle unioni comunali, il freddo o gelo delle assemblee. Nasce allora una solidarietà tra uomini di una stessa generazione, che si fa forte di un destino comune per dare forza alla storia del movimento dei lavoratori in Puglia: Posa a Minervino, Mennuti a Corato, De Donato a Polignano, Miraglia ad Alberobello, Alfonso Pisicchio a Monopoli, Logrieco a Mola, Sblendorio a Barletta e poi Carlo Pierini, Paolo Bove, Vincenzo De Gaetano, Di Giesi padre.” Natale, segretario generale della Cisl, seppe anche rappresentare al meglio le istanze del movimento dei lavoratori attraverso l’amministrazione attiva in rappresentanza del sindacato nella Fiera del Levante, nell’Ospedaletto dei Bambini, nella municipalizzata barese del gas, ambiti che li permisero di incontrare esponenti della politica locale. “Esprimo, anche a nome dell’intera famiglia, - ha detto Pino Pisicchio - un pensiero riconoscente agli amici della CISL che hanno voluto celebrare il centenario della nascita di Natale Pisicchio intestando a suo nome il salone delle riunioni. Ho un ricordo personale di questa sede storica della Cisl, che ho frequentato da bambino e poi da adolescente: qui si facevano le strategie del sindacato libero; qui si organizzavano le manifestazioni di piazza; qui si custodivano i manifesti del primo maggio, diffondendo l’odore acre della stampa per i corridoi; qui si raccolsero i risultati elettorali del 1968, anno in cui la CISL riuscì ad eleggere il suo segretario alla Camera dei Deputati. La storia di Natale Pisicchio racconta di lotte per l’emancipazione dei lavoratori meridionali e di impegno totalizzante per la buona politica: racconta di una classe dirigente dotata di competenza e passione, che ha fatto dell’Italietta uscita dalla guerra ferita ed umiliata, un grande paese democratico, tra le grandi potenze industriali del mondo. Racconta di un passato di cui andare orgogliosi e a cui attingere per costruire un futuro migliore.”

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