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Domenica, 28 Aprile 2024
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Lotta contro la discriminazione sessuale, nella stazione di Bari un murale dedicato al movimento Lgbtqia+

Questa mattina l'opera è stata presentata nell'area del 3° binario ovest dello scalo ferroviario centrale

Il disegno potrà essere apprezzato da tutti i passeggeri dei treni in ingresso in città. È stato presentato questa mattina, presso il 3° binario ovest della stazione centrale di Bari, il murale dedicato alla memoria dei personaggi e dei valori che hanno cambiato la storia dei diritti delle persone LGBTQIA+, un’opera lunga 150 metri realizzata per celebrare i 50 anni dei moti di Stonewall.

L’idea è stata promossa e sostenuta dal Tavolo LGBTQIA+ del Comune di Bari, curata da Pigment Workroom e realizzata dall’artista Mario Nardulli insieme ai volontari del Tavolo comunale e agli alunni e le alunne della 5° B del Liceo Artistico Audiovisivo - Multimediale “Rosa Luxemburg” di Acquaviva delle Fonti. L’opera, che ha visto il supporto scientifico del Festival delle Donne e dei saperi di Genere e del Centro Interdipartimentale di Studi sulle Culture di Genere (CISCuG) dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, nella figura di Giorgio Borrelli, e la supervisione della coordinatrice del Ciscug, Francesca Romana Luciani, ha ottenuto il supporto di Grandi Stazioni ed RFI, che hanno messo a disposizione gli spazi dove l’opera è stata realizzata.

L’idea è stata quella di riportare le immagini delle manifestazioni, le persone coinvolte politicamente e socialmente nelle lotte per i diritti LGBTQIA+ a livello locale, nazionale e internazionale e reinterpretarle in forma artistica.

Attraverso un racconto per immagini, che parte dalla riproduzione della Progress Pride Flag, la bandiera che ai tradizionali colori arcobaleno della comunità LGBTQIA+ aggiunge un triangolo composto da una striscia nera (per commemorare le persone morte di aids), una marrone (colore simbolo delle comunità afro-discendenti) e tre strisce azzurro-rosa-bianco (che riprendono la bandiera dell’orgoglio transgender). La scelta della Progress Pride Flag vuole rimarcare la prospettiva “intersezionale” del progetto: la comunità LGBTQIA+ non si batte solo per vedere riconosciuti i propri diritti, ma per una società in cui sia superato ogni tipo di discriminazione e garantito un accesso equo al benessere e alla cura delle persone.

All’estremo opposto del muro, su uno striscione mantenuto da giovani studenti nella manifestazione di New York del Gay Liberation Front negli anni ‘70, viene svelato il titolo dell’opera: “We Are Everywhere”.

"Centocinquanta metri di parete all’interno della stazione ferroviaria di Bari per restituire dignità a chi viene sottratto ogni giorno dai propri diritti civili - ha dichiarato l'assessora comunale alle Culture, Ines Pierucci - La città di Bari non si è mai distratta da questi temi a tutti i livelli, culturali, civili e sociali, e soprattutto lo ha fatto con Pigment Workroom e Mario Nardulli, che voglio ringraziare anche per aver collaborato con le generazioni delle studentesse e degli studenti della “Rosa Luxemburg” di Acquaviva e l’università in un lavoro corale, su impulso del Tavolo LGBTQIA+, che ogni giorno è concentrato su questi temi e sui diritti di tutte e tutti. Infine desidero ringraziare Grandi Stazioni ed RFI per il supporto alla crescita della nostra città che non ci fanno mai mancare. L’ho trovata da subito un’idea forte che restituisce consapevolezza anche ai turisti, in qualità di cittadini temporanei, che arrivando qui in stazione trovano un murales fortemente simbolico ed evocativo".

"Questo murale sarà bellissimo anche per il luogo che è stato scelto - ha proseguito la consigliera comunale Silvia Russo Frattasi - Quest’opera ricorda un avvenimento veramente grave che ha segnato probabilmente un punto di svolta nella lotta dei diritti LGBTQIA+ ma allo stesso tempo è bellissimo, potente. Chiunque passerà da Bari in treno potrà ammirare questo splendido murale. Un lavoro che ha al suo interno significati differenti ma che è dedicato chiaramente alla lotta per i diritti. Siamo veramente felici di aver aggiunto quest’altro piccolo tassello alla costruzione di una città più consapevole".

"Negli ultimi anni ho avuto l’occasione di realizzare diverse opere di arte pubblica che potessero esprimere la voce di specifiche comunità - ha spiegato Mario Nardulli - L’invito del Tavolo LGBTQIA+ a elaborare un processo artistico per festeggiare i 50 anni dai moti di Stonewall nella mia città è stato dunque motivo di grande felicità e responsabilità, data anche la location che ci è stata offerta da RFI e Grandi Stazioni. Come in tutte le attività di Pigment Workroom, il murales è la parte finale di un lungo lavoro di studio e di incontri con tutte le associazioni del tavolo, con il CISCUG dell’Università di Bari e con il Liceo Artistico R. Luxembourg, per poi trasformarsi, in circa un mese di cantiere, alla vista di tutti e i passeggeri in transito. Spero che la storia e la rilevanza delle immagini scelte riesca ad allargarsi al di fuori del gruppo di lavoro e comunicare che le storie di lotta ed emancipazione sono motivo di festa e crescita di tutte e tutti. Ringrazio tutte le persone che hanno reso possibile questo progetto, in particolar modo Nino Sisto, Donato Lamanuzzi e Valentina Morelli, e chi mi sostiene nei processi artistici, Giorgio Borrelli, Biagio Lieti e la mia associazione. Grazie a Marika D’Ernest per la consulenza grafica e concettuale, per avermi guidato in quelli che sono i suoi temi e battaglie. Questo lavoro l’ho sentito mio grazie a Gilda, Martina e Angela, che mi hanno mostrato come non perdere la grazia impegnandosi per il bene comune".

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