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Lunedì, 29 Aprile 2024
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"Uniba abolisca accordi con Israele, Forze Armate e Industria Bellica", la protesta in Ateneo

Il collettivo 'Cambiare rotta': "Non bastano le mozioni sterili" ma serve "prendere una reale posizione contro la guerra" in corso in Palestina

Un presidio di studenti universitari, organizzato da 'Cambiare rotta', per chiedere all'Università di Bari di abolire "gli accordi con Israele, Forze Armate e Industria Bellica". E' quanto si è svolto questo pomeriggio nell'Ateneo del capoluogo pugliese. Il presidio, spiegano i promotori in una nota, "nasce dalla necessità di una esposizione pubblica del rettore Stefano Bronzini in merito agli accordi che l’università stipula con enti che sono promotori della filiera della guerra, dal Medio-Oriente all'Ucraina. Dopo mesi e mesi di mobilitazioni degli studenti e delle studentesse dell'UniBa, il silenzio del Rettore era ingiustificabile, per questo abbiamo deciso di andare fin dentro le porte dell'aula in cui il Senato Accademico oggi pensava bene di continuare a prendere decisioni per tutto l'Ateneo senza confrontarsi con gli studenti in mobilitazione".

"Oggi  - aggiungono - abbiamo dimostrato che l'unica strada per ottenere dei risultati reali è la lotta, non ci sono scorciatoie come la sola rappresentanza, che non bastano le mozioni sterili, ma che per prendere una reale posizione contro la guerra" in corso in Palestina tra Israele e Hamas "e la complicità del nostro Ateneo con i massacri in atto bisogna organizzarsi, mobilitarsi e chiedere il conto all'università dei suoi accordi con la filiera della morte. Non crediamo infatti alle parole del Rettore che si impegna a 'rivalutare' gli accordi indicati, pertanto la protesta non si conclude qui. L'obiettivo è chiaro e non ci saranno mediazioni che permettano la permanenza dell’industria bellica, delle forze armate e di Israele nei progetti dell'Uniba. Per questo, crediamo che sia indispensabile che il rettore Bronzini ed il Senato Accademico tutto si impegnino per dare continuità alle parole date oggi, e nell'eventuale momento, che speriamo accada, in cui si rivaluteranno questi accordi, sarà indispensabile il coinvolgimento di noi studenti che ci siamo mobilitati, assumendoci la responsabilità di controllare attentamente ogni mossa del rettore".

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