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Domenica, 28 Aprile 2024
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Commemorazione della Strage di Capaci davanti al Comune di Bari, Decaro: "Non lasciare spazio alle voci delle Mafie"

Il sindaco ha omaggiato la memoria del giudice assassinato nel 1992 assieme alla prefetta di Bari, Antonia Bellomo

"La strage di Capaci non è stata una strage che ha riguardato solo le mafie siciliane" ma è stata "una strage italiana che ha ammazzato il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, gli agenti della sua scorta Rocco di Cillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro e, con loro, ha tentato di ammazzare un'idea di Stato che ha combattuto la mafia a viso aperto". Ad affermarlo è il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, nel corso di una cerimonia davanti al Comune per commemorare il 31° anniversario della strage. Lo riporta l'Ansa. Decaro ha omaggiato la memoria del giudice assassinato nel 1992 assieme alla prefetta di Bari, Antonia Bellomo, davanti alla sede del Comune, nel centro cittadino

 "Giovanni Falcone per tutta la sua vita - ha rimarcato - ha guardato in faccia le mafie che rendevano prigioniera la sua terra e ha cercato di combatterle con le uniche armi che gli uomini delle istituzioni posseggono: le leggi. Giovanni Falcone non ha indietreggiato. Così come non ha indietreggiato Paolo Borsellino". "Ma abbassare la testa - ha detto Decaro - lasciar morire lì a Capaci anche lo straordinario lavoro del giudice Falcone, avrebbe significato farlo morire due volte. Perché è la paura il sentimento su cui la mafia fa leva attraverso le minacce, le intimidazioni, i cosiddetti avvertimenti".

"Ed è qui che dobbiamo intervenire noi, le istituzioni - ha concluso Decaro - e lavorare insieme alle scuole, alle parrocchie, e alle associazioni: dobbiamo essere più forti nel costruire quella rete di protezione culturale e sociale che non lascia spazio alle loro voci".

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