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Cronaca

Coniugi trovati morti, le difficoltà economiche dietro la tragedia

Sette anni fa l'uomo aveva perso il lavoro, e da allora la coppia viveva in strutture di accoglienza messe a disposizione dai servizi sociali. Due le ipotesi più accreditate sulla morte: omicidio-suicidio o doppio suicidio

Avevano 64 e 69 anni, da tempo vivevano in strutture d'accoglienza messe a disposizione dai servizi sociali, potendo contare solo sulla pensione di 400 euro di lei, dopo che lui, rappresentante di tessuti, aveva perso il lavoro qualche anno fa. Comincia lentamente a delinearsi meglio la vicenda di Salvatore De Salvo e Antonia Azzolini, questi i nomi dei due coniugi trovati morti ieri nel quartiere Fesca - lui sulla battigia del Lido San Francesco, lei in una stanza dell'albergo proprio di fronte alla spiaggia.

E proprio la difficile situazione economica della coppia potrebbe essere stata la causa della tragedia, i cui contorni sono ancora da definire. Due le ipotesi più accreditate secondo gli inquirenti: quella dell'omicidio-suicidio e quella del doppio suicidio. Sarà infatti l'autopsia a chiarire se l'uomo abbia ucciso la donna e si sia poi suicidato lasciandosi affogare nelle acque del lido San Francesco,  oppure se i due coniugi abbiano deciso autonomamente di togliersi la vita, lei ingerendo una dose massiccia di barbiturici, lui gettandosi in mare.

A scoprire il corpo della donna, permettendo anche di far luce sul ritrovamento del corpo dell'uomo, è stato ieri sera il personale dell'albergo, che non ricevendo nessuna risposta dall'interno della stanza in cui alloggiavano i coniugi, ha deciso di aprire la porta con un passepartout, rinvenendo così il cadavere della donna. La coppia si era stabilita nell'albergo da qualche giorno, dopo aver lasciato la struttura di accoglienza in cui viveva a Triggiano. I due avevano anche un figlio, residente in provincia di Roma, con il quale da tempo però avevano interrotto i contatti.

 

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