Rapinatore ucciso ad Avellino: scoperto il deposito del commando pugliese
Individuato un capannone a Cesinali, centro in cui è avvenuto lo scontro a fuoco con la polizia in cui è morto uno dei componenti della presunta banda, originario di Molfetta: ritrovati i mezzi che il gruppo si sarebbe preparato a utilizzare per l'assalto a un portavalori
Sarebbe stata pronta ad assaltare un furgone portavalori, bloccando il raccordo autostradale, la banda pugliese che nella serata di giovedì scorso ha provocato il terrore a Cesinali, piccolo centro in provincia di Avellino. Il gruppo criminale è stato intercettato dalla polizia e ne è scaturito un conflitto a fuoco, nel corso del quale un rapinatore, un 31enne originario di Molfetta, è rimasto ucciso e altri tre (secondo quanto emerso finora, due bitontini e un cerignolano) sono stati arrestati. Un altro presunto componente del commando, come riporta Avellinotoday, è stato bloccato nella mattinata di ieri, venerdì.
In queste ore, inoltre, come sempre la stessa testata, è stato individuato a Cesinali il deposito del commando criminale: ll'interno di un capannone gli agenti della Squadra mobile della polizia hanno ritrovato i mezzi (un camion e un furgone) che la banda criminale pugliese sarebbe stata pronta a utilizzare per bloccare il raccordo autostradale per effettuare l'assalto al portavalori. È ancora caccia ai complici, fuggiti a bordo di un furgone e di una Stelvio, dove i malviventi nascondevano le armi. Le fonti investigative ruferiscono della presenza di un vero e proprio arsenale composto da kalashnikov, munizioni e granate.