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InnovaPuglia, da società strategica alla paralisi. I sindacati a Emiliano: "Da tre mesi senza guida, così affonda"

Dopo le dimisioni di Tiani a novembre ancora vacante il posto di amministratore delegato. Busto (Uil):“È un’azienda pubblica lasciata allo sbando da mesi. Se l’intenzione è quella di smobilitare ditecelo"

Da società strategica e di eccellenza a problema da risolvere. Dopo le dimissioni dell’amministratore delegato Giuseppe Tiani, l’uomo che il 6 novembre in audizione alla Camera tirò fuori uno strano ciondolo col quale, a suo dire, ci si proteggeva dai virus (episodio visibile su un video divenuto virale, nel quale suggerisce di utilizzarlo alle forze di polizia), InnovaPuglia, società controllata dalla Regione, è rimasta senza una guida da tre mesi. Funziona un po’ come la Consip dell’ente, gestisce le grandi forniture attraverso gare di appalto, a cominciare da quelle sanitarie. Ma si occupa anche di digitalizzazione della pubblica amministrazione, gestione e conservazione di dati sensibili, finanziamento attraverso i fondi dell’Unione europea di progetti innovativi delle nuove imprese (Startup), dei centri di ricerca e di quelli delle aziende consolidate. Le sue attività ora rischiano la paralisi. E i sindacati, partendo dal mancato rinnovo di contratti annuali di due tecnici amministrativi impegnati nella rendicontazione e validazione dei finanziamenti destinati a progetti di innovazione, insorgono. Dopo un incontro tra i rappresentanti delle Rsu, i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil e il responsabile Leo Caroli della task force regionale per l’occupazione (scaduta a fine 2020 e in attesa di rinnovo), le preoccupazioni aumentano. Franco Busto, segretario regionale Uil, attacca sull’argomento.

“È un’azienda pubblica – spiega - lasciata allo sbando da mesi. Se l’intenzione è quella di smobilitare e smantellare ditecelo, ma sappiate che noi non ci staremo e ci opporremo con ogni mezzo. Non solo per il bene dei lavoratori, di tante competenze che invece di essere valorizzate verranno penalizzate fomentando il precariato, ma per una questione di utilità pubblica, visto che InnovaPuglia potrebbe essere punto di riferimento per le gare e gli iter utili alla spesa dei fondi europei (vitali in questa fase storica) che invece così saranno appannaggio del privato, senza alcuna garanzia”. Di mezzo, insomma, il destino e la direzione di 215 impiegati, tra tecnici, amministrativi, informatici, per lo più assunti con contratti della categoria dei metalmeccanici, e l’impatto che la società ha sui circa 4 milioni di pugliesi, vista la gestione e l’indirizzo degli appalti per le forniture Asl e il delicato ruolo che può ricoprire nell’impiego di fondi in arrivo con il Recovery fund dell’Unione in tema di innovazione.

“Abbiamo chiesto al governatore Michele Emiliano – aggiunge ancora Busto – in maniera informale di accelerare nella nomina del nuovo consiglio di amministrazione. Ora come ora la società può andare avanti solo con l’ordinaria amministrazione. Il mancato rinnovo del contratto delle due operatrici amministrative che blocca il finanziamento di numerose aziende ne è l’esempio, non c’è nessuno che possa porre una firma. L’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco, dovrebbe utilizzare l'azienda per cercare soluzioni durante questa crisi pandemica, poteva essere utile nel trovare metodi per i tracciamenti, ad esempio, come doveva esserlo per la realizzazione del libretto digitale dell’ammalato. Se c’è un disegno di affidare servizi strategici a colossi privati come Google o altri, faremo di tutto per impedirlo”.

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