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Economia

OM, Emiliano incontra i lavoratori: "Subito incontro al Mise con Invitalia"

Dopo la protesta in Fiera, il governatore ha incontrato una delegazione di ex dipendenti dello stabilimento, impegnandosi a chiedere la convocazione di un tavolo tecnico al Ministero dello Sviluppo economico: "Dobbiamo tirar fuori le carte in trasparenza e vedere ciò che manca"

Si è impegnato a chiedere "immediatamente al Mise un incontro da svolgersi entro il 20 aprile, in contraddittorio tra il soggetto che sta guidando per conto del Governo e della Regione il contratto e l’azienda stessa". Questa mattina il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha incontrato i lavoratori dell'ex stabilimento OM Carrelli di Modugno. L'incontro, non programmato, è avvenuto in Fiera, dove il governatore si trovava per un confronto sul Reddito di dignità con i sindaci pugliesi, e dove gli ex operai dell'OM hanno tenuto un sit-in di protesta, manifestando preoccupazione per i ritardi nella trattativa che dovrà portare alla riconversione dello stabilimento.

Il 31 marzo, infatti, scade il termine fissato per il passaggio dello stabilimento da Kion alla nuova azienda, ma finora la situazione non si è ancora sbloccata. Inoltre, a giugno scadrà la mobilità per i 194 lavoratori che attendono di essere ricollocati. Nei giorni scorsi il sindaco di Modugno, Nicola Magrone, ha chiesto chiarimenti a Invitalia, la quale ha attribuito i ritardi a ulteriori approfondimenti sul progetto e all'acquisizione di nuovi documenti.

"In questi mesi la pressione che noi abbiamo esercitato perché andasse a buon fine tutta l’operazione, è stata molto forte. Certo, c’è preoccupazione, perché a giugno scadono gli ammortizzatori sociali in modo definitivo ed entreremmo in una fase di emergenza per le 190 famiglie coinvolte. Ma prima di pensare a un piano B, ovvero la gestione dell’emergenza, intendiamo fare il possibile per a far andare a buon fine la trattativa in corso", ha affermato Emiliano. Il governatore ha poi ricordato come "questo stabilimento ha subito una operazione industriale senza precedenti, cioè un acquisto fatto da una multinazionale finalizzato alla chiusura della fabbrica stessa, che invece aveva mercato. Un’operazione deliberata alla quale noi ci stiamo opponendo da cinque anni a questa parte. Una cosa è certa, le istituzioni ci sono e continueranno a seguire questa vicenda con tutta l’attenzione che richiede". 

"Certo oggi – ha concluso Emiliano - stiamo in una fase in cui un’operazione che sembrava risolta sta avendo un rallentamento per un ultimo assestamento. Oggi non vi sto dicendo né che andrà tutto bene, né che andrà tutto male, semplicemente vi sto dicendo però che non abbiamo elementi per mollare. Dobbiamo metterci al tavolo e tirar fuori le carte in trasparenza. Dobbiamo vedere ciò che manca. Io sto parlando in prima persona anche se questa battaglia è fatta da tutti. Noi stiamo seguendo questa vertenza minuto per minuto, per trovare gli elementi per far andare avanti le nostre famiglie".

Dal canto loro, i lavoratori si dicono pronti a non mollare e dalla loro pagina Facebook annunciano nuove proteste, "insieme alle nostre famiglie", nel caso in cui le risposte attese non dovessero arrivare in tempi brevi.
 

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