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Domenica, 28 Aprile 2024
Calcio

Bari, Polito: "Iachini può riaccendere la scintilla. Mai pensato alle dimissioni"

Le parole del direttore sportivo dei biancorossi, intervenuto insieme al presidente Luigi De Laurentiis per presentare il nuovo allenatore

Presente alla conferenza stampa di presentazione di Giuseppe Iachini, Ciro Polito ha risposto alle domande dei giornalisti a proposito di diversi temi.

"Iachini non ha bisogno di tante presentazioni - ha esordito il ds -. Ha vinto tanto in questa categoria. Ringrazio la società per il sacrificio. Ora non si può più cambiare e si deve ragionare sul futuro. La scelta è stata ponderata. Torno su mister Marino: lo avevo scelto perché credevo avesse caratteristiche per portare un calcio propositivo a Bari. Non ero contento, insieme alla società abbiamo deciso di intervenire e affidare la squadra a Iachini".
"Con il presidente siamo una cosa sola - ha aggiunto -. Io vedo tutti i giorni gli allenamenti, a prescindere da ciò che succede. Ho esonerato Mignani due anni e mezzo dopo averlo scelto io. Dopo l'11 giugno abbiamo fatto passare del tempo per ragionare, per capire se fosse pronto a ripartire. Lui se la sentiva e siamo ripartiti, ma non era la stessa persona che avevo scelto, era sotto pressione. Visto il calo della squadra abbiamo scelto di cambiare in accordo col presidente. La squadra aveva assunto una mentalità remissiva e, avendo avuto come allenatore Marino, pensavo fosse la persona adatta per portare un gioco più propositivo. Per un attimo sembrava che avessimo preso la strada giusta, poi però siamo ricaduti nei soliti problemi. Negli ultimi 20 giorni vedevo una squadra che stava scemando sempre di più. Non è stata la partita di venerdì col Palermo a determinare l'esonero, ma il fatto che la squadra non combatteva più. Ci siamo presi una notte per riflettere. Cambiare è pesante, ma mi prendo la responsabilità. Ringrazio Marino, ma forse c'era bisogno di altro. Non è la prima volta che si cambiano un paio di allenatori nel calcio. Come giocherà Iachini? Quando costruisco le squadre cerco di prendere giocatori polivalenti. I moduli li fanno gli allenatori, Iachini ha accettato perché ci sono giocatori per fare il suo calcio. Questa squadra può giocare in tanti modi".

La fame è sempre stata una delle prerogative con cui Polito ha costruito le sue squadre ma nel Bari di quest'anno non si è visto: "Ad oggi non c'è stata. I giocatori lo sanno, si sentono in debito con la città. A volte basta una scintilla, Iachini ne ha la capacità".

Sugli errori compiuti nel corso di questa stagione: "Forse nelle scelte di determinati giocatori con un nome, ma tante scelte sono state dettate dalla sfortuna. Perdere subito Ménez e Diaw ha cambiato gli equilibri. La scelta è ricaduta su Aramu, la colpa è mia, l'ambiente era un po' pesante. Non so se ci sia stato un episodio, quando si perde una finale si può subire il contraccolpo. Marino, forse, è stata una scelta sbagliata. Le responsabilità sono mie. Penso di aver fatto più scelte buone che sbagliate in questi due anni e mezzo ma sono qui. A fine campionato tireremo una linea e valuteremo".

Polito ha parlato anche della questione esuberi: "L'unico rimasto fuori è Aramu. Acampora? Ha reso meno, lo voleva il Cosenza, ma la rottura di Koutsoupias ha cambiato tutto. Morachioli aveva richieste ma ho preferito tenerlo, lo scorso anno ci ha dato soddisfazioni, quest'anno più difficile. Mi ero inventato degli scambi, poi se lui dice di no. Non è bello, ma se la risposta è stata negativa, dovevamo pensare al bene del Bari. Bravo ragazzo che non ha mantenuto le aspettative".

Prima di Iachini sono state fatte valutazioni anche su altri tecnici, su tutti Fabio Cannavaro: "La scelta va fatta tenendo conto di ogni aspetto. Potevamo prendere un allenatore per 4 mesi, o fare un investimento più a lungo termine. L'operazione Iachini era fuori dal nostro budget, ma con il benestare del presidente abbiamo pensato di anticipare giugno, prendendo un top per la categoria. Questa è la base per il Bari del futuro".

Al 'diesse' è stato chiesto anche se abbia pensato alle dimissioni dopo il fallimento del progetto tecnico di Marino: "Non sono andato via a giugno dopo una finale persa, e forse poteva essere la cosa migliore, ma ho accettato di rimanere pur sapendo che sarebbe stata un'annata diversa. Non potevo abbandonare la nave. Abbiamo delle possibilità oggettive di risalire, ci sono stati errori, ma il calcio è strano, può succedere di tutto. Chiedo di dare una mano all'allenatore che è arrivato con tanto entusiasmo. Io auguro a tutti i direttori di avere un presidente come Luigi De Laurentiis: qui c'è tutto per fare bene". 

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