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Bari, Mignani: "Con la Juve Stabia gara difficile ma dovremo essere più forti di tutto"

Le parole del tecnico biancorosso alla vigilia della partita valevole per il tredicesimo turno del campionato di Serie C. I galletti arrivano alla sfida del Menti da capolista del Girone C con 27 punti a +5 sul Monopoli e a +7 sul Catanzaro

Reduce dalla pesante vittoria interna contro il Catanzaro che ha mandato i calabresi a -7, il Bari è in testa al Girone C di Serie C con 27 punti, e con cinque lunghezze di vantaggio sul Monopoli, attualmente secondo.

Il prossimo impegno in campionato, vedrà i galletti scendere in campo al Romeo Menti, in trasferta contro la Juve Stabia che proviene dalla sconfitta nel derby campano con la Turris, e che occupa momentaneamente il quattordicesimo posto in classifica. Nonostante il posizionamento non certo di vertice degli avversari, la trasferta di Castellammare non va in alcun modo sottovalutata per più di una motivazione.

"Ogni domenica abbiamo un esame. Si riparte, si ricomincia azzerando tutto - ha detto il tecnico dei biancorossi Michele Mignani, rispondendo ai giornalisti nella consueta conferenza stampa della vigilia -. Ogni partita ha una storia a sé, quello che succede a volte deve lasciarti qualcosa a volte deve scivolarti addosso. Abbiamo fatto una settimana buona di lavoro, venivamo da un periodo intenso in cui avevamo giocato tanto. Dobbiamo entrare determinati e con la testa giusta. Lo abbiamo fatto anche nell'allenamento di oggi. Non dobbiamo sbagliare atteggiamento, pur sapendo che ogni partita nasce con delle complicazioni, delle difficoltà ma dobbiamo avere la forza di passare sopra tutto. Quali insidie troveremo? Le insidie sono quelle di una squadra che gioca in casa su un terreno diverso dal nostro e che ha giocatori di qualità, ha cambiato allenatore da poco e vorrà fare bene davanti al proprio pubblico, è una squadra organizzata".

A detta di molti, proprio la superficie del campo della formazione stabiese, in erba sintetica, potrebbe diventare un fattore, col Bari che spesso va in difficoltà su questo fondo: "Dovremo essere più forti di tutto, non possiamo decidere su che campo giocare, il campo c'è per loro e per noi, mi auguro sia un fattore positivo. Che sia un campo difficile per tanti aspetti lo sappiamo. Ecco perché vorrei che la squadra non arrivasse impreparata, iniziando a pensare alla partita già da stasera. In casa sono pericolosi, sono forti individualmente. Rimane una partita dififcile a prescindere".

Sabato pomeriggio i galletti dovranno fare a meno di Mattia Maita, uscito per un problema muscolare nella partita col Catanzaro: "Non credo domani verrà con noi, non ha nulla di grave ma quando ci sono fastidi muscolari è bene andarci con cautela e recuperarlo al meglio senza il rischio di doverlo perdere per più tempo".

Al tecnico è stato chiesto anche se darà continuità in attacco, riproponendo Simeri e Antenucci: "Un allenatore deve fare tante valutazioni sullo stato di forma psico-fisico, sul tipo di avversario che si affronta. Quello che vorrei che tutti capissero è che non c'è una squadra titolare nel Bari, è difficile averne undici. Uno può scegliere di giocare per tre o quattro partite in un modo ma il livello dei componenti della rosa è molto simile. Non sempre si guarda al recente passato ma al presente, a volte ci si prende altre no. Sono tutti giocatori affidabili, inizia a star bene anche Citro che a Francavilla entrò e diede vivacità. Mi risulta sempre più difficile, a volte la scelta premia come domenica con Simeri e Antenucci. Spero che i ragazzi capiscano che non c'è una legge e che ogni settimana c'è possibilità di giocare. Si può essere determinanti anche in pochi minuti".

Sarà una partita con tanti ex, tre nella Juve Stabia (Tonucci ed Esposito, oltre al ds Rubino) e ben sette tra i biancorossi (Simeri, Mallamo, Di Gennaro, Ricci, Paponi, Polverino e il ds Polito): "Spero che conoscere il campo sia un vantaggio per noi. Di Gennaro è in crescita ed è pronto per fare minuti e anche per giocare dall'inizio".

Da cinque partite il Bari non riesce a concludere un incontro senza subire gol: "Ci sono periodi durante l'anno dove per una serie di motivi capita di prendere gol più spesso e altri in cui ne prendi di meno. Lavoriamo con grande attenzione nella fase difensiva, cerco di fare riflessioni ampie, lavorare in funzione della squadra. Se fare tanti gol ti porta a rischiare bisogna essere in grado di capire se ne vale la pena o no. A me piace difendere nella maniera giusta".

Sugli ulteriori margini di miglioramento della sua squadra: "Penso e spero che questa squadra possa migliorare ancora. Dobbiamo diventare ancora più solidi e concedere meno agli avversari, questo a volte passa attraverso la furbizia, l'astuzia. Col Catanzaro abbiamo rischiato all'ultimo e non bisogna assolutamente concedere, tanto al 1', quanto al 90'. Dobbiamo lavorare ed essere consapevoli, resettare e fare forza sulle proprie convinzioni, migliorando".

Nei giorni scorsi non sono mancate sollecitazioni nei confronti di D'Errico, che a detta di molti, compreso il mister, potrebbe dare di più: "Pungolo tutti i giocatori, dal primo all'ultimo, il compito di un allenatore è tenerli tutti al massimo dell'attenzione. Come ho fatto con gli altri ho anche fatto con lui. La storia del calcio racconta di giocatori con mezzi infiniti e che ne hanno utilizzato solo una parte, non è sempre detto che un allenatore riesca a tirar fuori tutto da tutti. Il compito di un allenatore è anche questo, un allenatore bravo migliora i giocatori e la squadra".

Sulla ritrovata forma di Antenucci: "Sono convinto che per un attaccante il gol sia tanto. Domenica ha fatto una partita strepitosa, sarebbe stato una follia toglierlo. Non è di primo pelo ma nel suo percorso ha avuto momenti di alti e basso e come ha gestito le prime 12 partite riuscirà a fare lo stesso.

Chiosa finale sugli arbitraggi che continuano a non soddisfare: "Non so quale sia il motivo, non posso rispondere a proposito di ciò che non è allenabile".
 

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