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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Stop ai bagni a Pane e Pomodoro e rottura a Japigia, Decaro attacca Aqp: "Basta attese per i cantieri"

Il primo cittadino: "L'Aqp dimostri una volta per tutte di essere in grado di gestire con efficacia interventi di questa importanza, altrimenti il Comune di Bari, insieme agli altri Comuni pugliesi proprietari della rete, trarrà le sue conclusioni"

Il nuovo stop ai bagni sulla spiaggia di Pane e Pomodoro, a seguito dell'apertura della conduttura Matteotti dopo la breve pioggia di ieri mattina e alla rottura odierna di una conduttura di via Gentile, hanno fatto infuriare il sindaco di Bari Antonio Decaro che, su facebook, ha postato un duro commento nei confronti di Aqp.

"Da troppo tempo stiamo aspettando - scrive il sindaco - che l'Acquedotto pugliese realizzi il progetto di risanamento della condotta Matteotti che permetterà di separare una volta per tutte la fogna bianca da quella nera. Come è possibile che la più grande azienda pubblica del sud, che da oltre 100 anni gestisce sia la distribuzione dell'acqua per 4 milioni di pugliesi sia la depurazione delle acque reflue urbane, non riesca ancora a far partire il cantiere di questo intervento che potrebbe risolvere finalmente i problemi di balneazione nel capoluogo di regione. In una città che da anni registra una crescita turistica tra le più importanti d'Italia, puntualmente torna il divieto di fare il bagno dopo una pioggia".

"È trascorso troppo tempo  - aggiunge - da quando abbiamo fatto stanziare i 26 milioni di euro necessari alla realizzazione delle opere.Come se non bastasse, stamattina si è nuovamente rotta la condotta dell'impianto di sollevamento di Torre del Diavolo (a Japigia), interessata da interventi di ripristino solo qualche giorno fa. L'Aqp dimostri una volta per tutte di essere in grado di gestire con efficacia interventi di questa importanza, altrimenti il Comune di Bari, insieme agli altri Comuni pugliesi proprietari della rete, trarrà le sue conclusioni" rimarca Decaro.

La replica di Aqp: "Rottura della vecchia linea"

Acquedotto Pugliese, in una nota, ha spiegato la propria posizione sulla vicenda e ricostruito l'episodio di questa mattina, spiegando che sono stati effettuati "interventi di riparazione sull’impianto di sollevamento fognario di Torre del Diavolo, dove in mattinata si è verificata una rottura improvvisa di una delle due tubazioni prementi a servizio della struttura. Il punto della perdita, in via Gentile, è stato tempestivamente individuato e la tubatura interessata posta fuori esercizio".

A cedere, rimarca Aqp, "è stata la vecchia linea, che prossimamente sarà oggetto di un intervento di sostituzione totale. L’altra premente (più recente e già ammodernata in buona parte), sulla quale si verificò ad inizio agosto una rottura accidentale, funziona regolarmente e non è stata interessata da ulteriori problemi. Per individuare la rottura della tubatura a servizio dell’impianto, che raccoglie anche le acque meteoriche di circa il 50% della città inviandole al depuratore di Bari Est, è stato necessario attivare per circa 10 minuti lo scarico di emergenza".

Per la chiusura del cantiere, comprensivo del ripristino della viabilità in via Gentile, aggiunge Aqp, "si sta valutando la disponibilità dei pezzi speciali di ricambio: laddove possibile saranno installati entro 24-48 ore, altrimenti l’intervento di sostituzione (per poter contare sulla vecchia linea in caso di necessità) sarà posto in essere in altra data e la viabilità ripristinata nell’attesa. Acquedotto Pugliese è da tempo impegnato per la risoluzione delle problematiche sul sistema fognario di Bari. Tutto lo schema della città è in corso di rivisitazione, dai depuratori alle condotte sottomarine, agli impianti di sollevamento e alla rifunzionalizzazione delle reti. Oggetto di intervento con 5 milioni di euro sarà la nuova condotta premente a servizio dell’impianto di sollevamento fognario di Torre del Diavolo, che a sua volta sarà sostituito da una nuova struttura con 19 milioni di euro. A completare i lavori anche le opere sul Picone con un importo di 20 milioni di euro",

"Si rammenta  - afferma l'azienda - che ad incidere sulla realizzazione dei tantissimi progetti che produce e porta avanti AQP sono i tempi di autorizzazione ad appalto, allungati da norme e verifiche. Situazioni burocratiche non legate al corretto operato di AQP nell’ammodernamento o nella realizzazione ex novo dei lavori per un importo totale di circa € 350 milioni. Una questione, quella dei tempi, ormai di rilievo nazionale, che va ben oltre regole che consentono maggiore efficienza nella realizzazione delle opere, e riguarda anche le imprese che, a fronte di appalti acquisiti a condizioni economiche oggi insostenibili, si ritrovano impossibilitate ad onorare i contratti a causa dell'incremento dei costi delle materie prime e dell'energia. Non è un caso se ad agosto del 2022 l’impresa aggiudicataria dei lavori per la rifunzionalizzazione delle reti fognanti afferenti al canale Picone, abbia rinunciato al contratto, rendendo necessaria l’individuazione del nuovo contraente mediate scorrimento della graduatoria di gara" conclude Aqp.

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